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Caratterizzazione genetica del sedano nero di Trevi -
la
biodiversità vegetale in Umbria e la sua conservazione Trevi - Sala Conferenze di S. Francesco - 15 ottobre 2004 - Dr. Gildo Castellini Parte II |
Storia e tradizione Ne hanno parlato Relazione Castellini Trevi e Perugia, 2005 Caratterizzazione Genetica Trevi, 15/10/2004 Prodotto tipico Trevi, 15/10/2005 Delegazione Università svedese - 2008 Ne hanno scritto Gildo Castellini -Umbria Agricoltura 12/2003 Nunzio Primavera in Campagna Amica AA.VV., Il Sedano Nero di Trevi -Un prodotto umbro di eccellenza 17/10/2008
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Sedano nero di Trevi:
varietà locale o ecotipo?
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Varietà locale (landrace, folk variety): Insieme di individui (popolazione) coltivati in una determinata zona, con caratteristiche specifiche selezionate nel corso del tempo in seguito alla pressione dell’ambiente e al lavoro degli agricoltori
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Ecotipo: Gruppo di individui (popolazione) entro una specie, geneticamente adattati a un determinato ambiente di solito geograficamente limitato (Lorenzetti et al., 1996) L'azione dell'ambiente prevale su quella dell'uomo |
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IGM 1:25 000
Zona di coltura del Sedano nero Ubicazione Via dei Sedani |
Lettera del 14 febbraio 1889 dalla Colonia Agricola e Collegio degli Artigianelli della Badia di S.Pietro in Perugia Richiesta al Sindaco di Trevi di 200 grammi di semi di sedano. |
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Comune di Trevi -Archivio storico- |
Le principali caratteristiche morfo-fisiologiche e organolettiche del sedano nero di Trevi sono:
• lunghezza della costa a sezione notevolmente concava; • altezza della pianta e numero elevato di foglie; • rusticità e maggior resa produttiva; • maggior resistenza agli stress biotici ed abiotici; • consistenza tenera delle coste, sapore caratteristico e profumo molto intenso, facilmente riconoscibile e distinguibile. Tali pregi sono correlati all’intenerimento dei “fili”, fasci vascolari e tessuti meccanici, indotto dalle pratiche della doppia legatura e successiva incartatura che hanno appunto la funzione di imbiancare, addolcire ed intenerire i piccioli o “coste”, particolarmente apprezzati soprattutto per il consumo fresco |
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Foto R. Laurentini, 1923 |
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Esempi di coltivazione tradizionale: 1 - Piantine provenienti dal semenzaio pronte per il trapianto 2 -Immersione delle radici in solfato di rame per prevenire attacchi parassitari a seguito dello stress da trapianto. |
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3 - Piantine trapiantate e già attecchite.
4 - Pacciamatura post trapianto con materiale organico
Foto Cristiano Maestrini, 1999 |
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Rincalzatura per ottenere l'imbianchimento delle coste |
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