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L'Olivo - Tradizione e storia
Elenco delle mole attive in Trevi nel 1811
Prodotti tipici | Fino alla fine del 19° secolo, si è costantemente
incrementata la produzione dell'olio di oliva, poiché questo
prodotto otteneva sempre maggior gradimento da parte dei consumatori. E
l'olio non veniva usato soltanto per l'alimentazione, ma anche per altri
innumerevoli usi. La richiesta maggiore era per l'industria tessile nella lavorazione della lana e per l'alimentazione delle lampade e lucerne. |
Il torchio da olio (da una stampa del 18° secolo) |
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In
misura minore veniva usato dai fabbri ferrai per la tempera
dell'acciaio,
nella farmacopea e nella preparazione dei cosmetici. Certamente per uso non alimentare non è necessaria un'alta qualità dell'olio, ma come vedremo, anche per l'alimentazione non si andava molto per il sottile. Provvedimenti governativi hanno favorito gli impianti di
nuovi oliveti che, sottraendo terreno al bosco, si sono spinti sempre più
in alto fino alla quota di 600-650 m. Fino alla 2^ guerra mondiale, i maggiori proprietari di oliveti si molivano in casa le olive prodotte, tanto che dalla fine del 18° secolo fino alla metà del 20° esistevano a Trevi circa 25 "mole". Soltanto tre erano mosse dall'energia idraulica e tutte le altre da energia animale, cioè " a sangue" come si diceva allora. Venivano impiegati cavalli, asini, mucche e non di rado uomini, che si assoggettavano ad una fatica da bestie. Progressivamente dalla seconda metà dell'Ottocento si venne impiegando qualche caldaia a vapore e dai primi del Novecento quasi esclusivamente l'energia elettrica. |
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