L'acquedotto del Clitunno,
terminato nel 1928, ha portato abbondante acqua di buona qualità al centro
storico e alle frazioni della collina e del piano. Per vari mesi, durante il
periodo bellico cessò di funzionare per mancanza di energia elettrica e
manomissione della centrale di sollevamento. Fu potenziato nei primi anni
Cinquanta con una manutenzione straordinaria della prima parte della condotta e
con l'istallazione di pompe più moderne e di maggiore portata. Successivamente
furono poste in opera due nuove linee di distribuzione: dal serbatoio (fontanone)
di Trevi capoluogo fino alla frazione di Coste e dal serbatoio di S. Maria in
Valle fino a Manciano.
La impegantiva realizzazione dell'opera fu oggetto di varie prese di posizione e
di dibattiti, in particolare un progetto prevedeva di portare tutta l'acqua a
quota 450 m e poi alimentare tutta la rete per caduta, mentre l'altro prevedeva
di portare tutta l'acqua a fondo valle e poi sollevare a varie quote la quantità
necessaria.
Com'è ormai noto, fu scelto il primo, ma riportiamo le ipotesi che allora furono
prese calorosamente in considerazione.