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Trevi - Acquedotto del Clitunno
Copia dei documenti - 2
Carlo Francesconi,
Per l'Acquedotto,
Foligno, Prem. Stab tipografico G. Campi
1924
« Gutta cavat lapidem
»
Più
avanti raccoglierò le mie lettere in ordine
cronologico. Intanto, come prefazione della raccolta,
farò alcune constatazioni.
Un
contradittore ha voluto, con provocazioni, creare una polemica personale.
L'ho seguito volentieri
sapendo che la mia persona inattaccabile ne sarebbe
uscita vittoriosa. Premetto però
che tanto da
questa nuova stampa come dalla riproduzione di quelle
contenute in questo tenue fascicolo, ho voluto asportare
ciò che non avesse avuto attinenza con l'acquedotto.
Il lettore così potrà giudicare con assoluta serenità, ed io ho troppa fede
nella santità della causa per
dubitare di non essere compreso dagli uomini di
buon senso, non contaminati da passioni di parte, o
da preconcetti di interessi e ragioni personali.
Quando
non si entrò
nel personalismo o nella
politica si volle entrare nel campo della tecnica. Ma
anche in questo caso, mentre si è inteso sventare
la voce dell'innalzamento fra Faostana (in addietro
si diceva Faustana) e Borgo, da me riportata a titolo
di semplice cronaca, si è venuti invece a far riconoscere,
a noi profani, la necessità che il progetto
Giamboni sia modificato in quel senso.
Non si dica che, qualora tale variante dovesse essere riconosciuta necessaria dagli Specialisti, si verificherebbe
-4-
Riassumo intanto le ragioni a sostegno dell'innalzamento
a Borgo invece che a Pissignano. Ragioni
che fino ad ora non sono state controbattute, o che
sono state confutate senza ombra di serietà.
1°
- Lunghezza della conduttura principale.
Poche parole per dimostrare che il tracciato del
progetto Giamboni
è eguale, in lunghezza, a quello
della conduttura a valle. Ciascuno si procuri una
cartina e vedrà che le due linee formano i due lati
eguali di un triangolo isoscele.
2. -
Dislivello fra la sorgente e la località
fra Faostana
e Borgo.
Il ragionamento fatto fare al contadino nella
mia lettera del 6 Marzo
è perfetto,
ed è confortato
dalle livellazioni fatte dagli Ingegneri Militari
per la compilazione delle loro cartine. Esistono
oltre m. 9 di dislivello in Km. 3 500 circa di distanza:
una pendenza omogenea del 2.50 per mille con
conseguente velocità dell'acqua nei tubi quasi eguale
a quella che l'acqua stessa avrebbe salendo nei tubi
a pressione, come in opposto l'ing. Giamboni ha
progettato. L'eguaglianza di velocità porta con sé la
quasi eguaglianza del diametro della tubazione; avvertendo
che con opportune e semplici opere si può
innalzare la superficie della sorgente e si può abbassare
la vaschetta di pescaggio della pompa, fino
rebbe
un ritardo nell'esecuzione dei lavori. Tale
ritardo,
ripeto, si potrebbe invece verificare se la revisione del progetto venisse
eseguita troppo tardi, ed in
proposito si pensi che alcuni cittadini hanno già
ventilato
che, in definitiva, faranno fare quell'operazione
a loro spese dallo Specialista che sarà indicato come
il più valoroso d'Italia.
ad
aumentare il dislivello di altri quattro metri, ed avvertendo
ancora che una parte della forza di aspirazione
della pompa può
utilizzarsi per aumentare
la velocità dell'acqua nei tubi.
3.
Irradiazione.
Il
sistema d'irradiazione per mezzo delle cisterne
da riempirsi con rubinetti idrometrici o a
chiusura automatica,
è il più semplice, e preferito
dal celebre Ing. Marrucchi di Firenze nell' acquedotto ad innalzamento per
il Comune di Corciano,
che ha la disposizione altimetrica degli abitati simile
a quella di Trevi. Con la differenza che a Corciano
le cisterne, si stanno costruendo dalle fondamenta,
a Trevi le abbiamo già pronte. Inoltre, col sistema
d'innalzamento fra Faostana e Borgo, è evidente il
risparmio quasi per intero della torre d'irradiazione,
nonché quello di molti metri di conduttura secondaria.
4.
- Protezione termica.
L'
argilla della pianura, essendo più
cattiva con-duttrice
del calore che non il calcare, non permette
il riscaldamento dell'acqua. Mentre non vi sono impedimenti
perché la conduttura a valle non possa farsi
a qualunque profondità. Le enormità dette a questo
proposito rassomigliano a quelle che sono state anche
dette a proposito dello scorrere dell'acqua del Clitunno
sul suo letto; leggendo queste ho ripensato ad
un dolce sogno infantile: la corsa sfrenata della carrozzetta
da costruirsi colle ruote anteriori bassissime e quelle posteriori
altissime.
5.
- Protezione igienica.
La tubatura d'acciaio non permette inquinamenti.
6. - Esproprio dei Fondi.
Perpendicolarmente alla tubatura si potranno
fare le coltivazioni erbacee, e perciò
il danno in base
al quale dovrebbe stabilirsi il compenso per l'espropriato sarebbe
proporzionato al valore del soprassuolo,
valore che, nei pressi del Clitunno, è
quasi trascurabile, in collina, invece, è altissimo. Del
resto, partendo da diversa considerazione, le superfici
olivate valgono più di qualsiasi terreno
a coltivazione promiscua in pianura.
6.[7]
-
Costo dello scavo.
Lo scavo nel terreno argilloso, di fronte a quello
da effettuarsi nel terreno calcareo, e qualche volta
nel calcare compatto, presenta un risparmio del
50 % circa.
8.
-
Tubatura.
Volendo portare nel centro del comune un quantitativo
d'acqua maggiore (sarà
desiderabile, io credo)
di quello previsto dal Giamboni, la sezione dei tubi
dovrà essere proporzionata. Ma con tutto ciò la tubatura
senza pressione presenta dei forti risparmi,
ciò che ho potuto constatare esaminando alcuni cataloghi
di diverse case costrut trici.
9.
- Forza motrice.
Col sistema dell' innalzamento fra Faostana e
Borgo ed utilizzazione dei cisternoni esistenti, tenuto
conto della ubicazione e posizione altimetrica
dei diversi centri abitati, noi avremo che due quinti
della massa d'acqua dovrà
essere innalzata di m. 50;
due quinti di circa m. 180 ed un quinto di m. 230
circa. Col sistema Giamboni invece tutta l'acqua viene
innalzata di m. 230 circa, e siccome l'energia
occorrente
è proporzionata direttamente alla salita
che l'acqua deve compiere, con una serie di calcoli
di confronto fra l’uno e l'altro sistema, si ha per risultato
una rilevante differenza nel numero dei cavalli.
Differenza che aumenta ancora per l'aggiunta
dell'energia necessaria a vincere l'enorme attrito
dell'acqua nell' immensa superficie interna della
tubatura a pressione, più lunga
10. -
Quantità di acqua messa a disposizione del Popolo.
Vi sarebbe dell’altro, ma mi sembra che tutto
ciò
sia sufficiente per concludere che l'idea dell'innalzamento
fra Faostana e Borgo è fondata.
Più
sufficiente ancora per insistere sulla mia
tesi fondamentale: REVISIONE DEL PROGETTO
GIAMBONI DA PARTE DI UNO O PIÙ' SPECIALISTI
ESTRANEI, DISINTERESSATI E DI VALORE
INDISCUSSO PRIMA DELLA SUA APPLICAZIONE.
Questa
è la mia formula fissa, il motivo dominante
dei miei scritti. Ed è veramente doloroso per
me il constatare come ad ogni costo si voglia snaturare
la purezza di tale principio.
A
proposito dell'annuncio datoci da FELICIONI
relativamente al concorso nella spesa da parte dello
Stato,
torno ad ammirare il cav. Agostinucci per l'opera
da lui svolta in tal senso, come già
feci nella
prima lettera del 7 Gennaio. Del resto con la stessa lettera dissi che i contribuenti trevani son compresi
dell'importanza dell'opera e non indietreggeranno di
fronte a qualunque spesa,
Se fossero contribuenti alcuni di quelli che non lo
sono, non so se si potrebbe dire altrettanto. Ad ogni modo
è questo anche il giudizio che ciascun lettore
potrà formarsi.
Dal canto mio sento e sentirò
sempre al massimo
la tranquillità di coscienza, sapendo di aver
compiuto per intero il mio dovere.
Voglia Iddio che ogni altro possa dire altrettanto.
Adesso
e sempre.
1.
Domenica scorsa, alle ore 8,30 di sera, ebbi l'onore
di conoscere una delle personalità tecniche più illustri, conosciutissima in tutta Italia, con la
quale mi intrattenni
in un lungo colloquio che terminò con queste sue precise parole:
"
Non posso dare alcun parere sul progetto Giamboni finché io non sia venuto sul posto a fare
i dovuti rilievi. I pareri
del Genio Civile e Consiglio superiore
dei LL. PP. con sede a Roma hanno un valore molto relativo, non garantendo affatto che il progetto esaminato sia il migliore. Del suo
parere, caro signore, è l'Amm.ne fascista di Assisi che prossimamente avrà sul posto il Prof. Fantodi, mio amico, la cui fama è
estesa oramai nel Mondo, per un parere
sui diversi progetti. Con tutto il rispetto per ring. Giamboni, che conosco per ottimo professionista, posso
affermare che dopo il caso disgraziato di tante altre città impigliate nella esecuzione di
progetti sbagliati, la cautela da parte degli amministratori deve essere molta. Il caso tipico più eloquente è quello di Terni. Qui un
Commissario Regio aveva fatto redigere ed approvare un progetto d'acquedotto con sollecitudine straordinaria, giungendo
all’appalto prima del termine della sua
missione. Oggi l'Amministrazione,
non potendosi più parlare dell'esecuzione del progettò, riconosciuto sbagliato, si trova in questa
graziosa alternativa: ingolfarsi in una causa con l'appaltatore,
oppure aggiungere alle altre spese inutili eseguite
quella di una indennità all'appaltatore stesso per la rescissione del contratto„.
Incoraggiato per il colloquio avuto con l'illustre scenziato; incoraggiato dall'esempio lodevole di altri che hanno pubblicato le loro opinioni, come appunto ogni cittadino dovrebbe fare in simili circostanze, avendo trovata la mia lettera inviata al "Messaggero„ fin dal 7 Gennaio 1924 di fresca attualità, ne ho decisa la divulgazione a mezzo della presente. In essa si dice quanto precedentemente avevo avuto occasione di ripetere, a voce, a cittadini ed Autorità.
Trevi, 7 Gennaio 1924.
Signor Corrispondente del " Messaggero"
TREVI.
Ho
notato l'interessamento preso da cotesto Giornale
in merito al nuovo acquedotto e mi permetto
trasmettere quanto segue con preghiera di pubblicazione.
L'amministrazione comunale cessata aveva in animo
due cose: provocare un parere
di un competente,
incaricato espressamente di esaminare il progetto Giamboni
non tanto nella sua parte tecnica che per la nota
valentia del progettista non
presentava preoccupazioni, quanto sulla convenienza della sua applicazione in confronto di altri progetti fatti o da
farsi; indire quindi un
referendum popolare
Era intanto provvidenziale che nel disbrigo delle
pratiche fosse intervenuto un Commissario tanto solerte e
capace quale il Cav.
Agostinucci, giacché il problema
dell'acqua, sopratutto per alcune frazioni, va risolto
subito
ed a costo di qualsiasi sacrificio che i contri-
Si dice fra l'altro: la località
fra Faostana e Borgo,
che è il centro naturale del Comune, potrebbe ricevere
tutta l'acqua della sorgente per mezzo di una conduttura
a bassa pressione, di facilissima costruzione, pendenza
omogenea del 2,50 per mille e lunga circa 3 Km.
L'innalzamento ad alta quota potrebbe farsi della
piccolissima quantità di acqua che serve per Trevi alta,
e per il resto potrebbero utilizzarsi, come centri d'irradiazione,
i sei grandiosi cisternoni esistenti, posti
fra Trevi e Borgo a quote diverse. Mentre non bisognerebbe
dimenticare che 2/5 degli abitati del Comune
si trovano approssimativamente sullo stesso livello di
Borgo e altri 2/5 ad una quota poco più alta. Si giunge
a concludere che la spesa di costruzione, esercizio
e manutenzione sarebbe ridotta del 50 % in confronto
di quella prevista dal progetto Giamboni, del quale
per altro sarebbero perfino eliminati due inconvenienti
serii: acqua calda in estate e impossibilità di usufruire
di tutte le vene riallacciate. In quanto al
possibile uso dell'energia del Molino è da ritenere non vi possa essere
alcun risparmio, perché l'attuale proprietario non venderà la sua "merce"
a più basso prezzo degli altri.
A
fianco di questa corrente vi
è sempre quella
dei sostenitori del progetto già approvato dal Genio
Civile (anche questo!) che prevede l'utilizzazione, mediante
disciplina, di tutte le sorgenti esistenti nel Comune,
ed anche per la persuasione e tranquillità di
costoro il parere invocato potrebbe avere il suo effetto.
Credo bene che ciò
non pregiudicherebbe in alcun
modo l'esito della pratica in corso, che per l'opera
preziosa del Signor Commissario cammina rapidamente,
specie se, in caso di necessità, si potessero conciliare
le tendenze mediante varianti, sia pure sostanziali, del
progetto Giamboni.
Ringrazio anticipatamente.
Tuo
Francesconi Carlo
Conclusione.
Nessuna considerazione seria deve aversi per i
critici superficiali che si sono financo permesso di affermare,
senza il più
elementare esame del come stiano
le cose, che l'acqua di Pissignano non basta per
Trevi, che la spesa è eccessivamente gravosa ed altre
simili sciocchezze.
Per compenso sarà
necessaria la più assoluta garanzia
che il progetto Giamboni, terminato il 1. Giugno
1923, sia il migliore. Con l'augurio fervido che il
parere o i pareri, che certamente non mancheranno,
servano a far rifulgere vieppiù il valore del benemerito
concittadino.
D'altra parte io penso che chi veramente desidera
accelerare l'esecuzione definitiva, dei lavori ha il
dovere di cercare consensi, non equivoci, e neppure
consensi negli equivoci.
— Questa, dopo l'avvento del
Fascismo, è scuola sorpassata.
Trevi, 14 Febbraio 1924.
Francesconi Carlo.
N. B.
— Chi desidera conoscere privatamente il
nome dell'illustre personalità da me intervistata può
farmene; richiesta, e, dietro suo consenso, potrò comunicarlo.
Per ora io l'ho taciuto per un senso di riguardo.
II
Preg.mo Signor Conte Valenti
solo ora, ricevendola dal portalettere, posso leggere
la vostra stampa con comodo e mi affretto a rispondere
con pochissime parole.
Sorvolo la prima parte che non mi riguarda direttamente.
Dico solo che con essa avete, forse, dimostrato
l’opposto di quanto avreste desiderato. Infatti si
è
appreso che al momento del vostro insediamento a
capo dell’amministrazione (13 agosto 1914) dell’innalzamento
della sorgente di Pissignauo esisteva già
un ben concreto progetto. Si è appreso inoltre che
durante i sei anni del vostro Sindacato, fino al 1°
aprile 1920 — giorno in cui presentaste le dimissioni —
non si è mai trattato né quel progetto né altri consimili;
mentre non si sono risparmiati e capitali e tempo
per il compimento di lavori che da qualche maligno
potrebbero essere considerati perfino come diversivi.
Passo subito alla seconda parte con la quale avete
voluto portare in ballo il mio nome, costringendomi ad
uscire dal desiderato silenzio, nei riguardi della vostra
persona, per il rispetto che sempre ne ho avuto ed ho
tuttora.
Fin dal 15 marzo 1922 io dissi, e disse anche il Sindaco Falchetti in
pubblica seduta consigliare (vedi
atti comunali), che la Commissione destinata a riferire
sul progetto di massima del Giamboni avrebbe dovuto
affiancarsi uno o più
tecnici estranei all'ambiente, di-
E
a proposito di garanzia assoluta vi so dire che
anche il noto Ingegner Rimini di Perugia mi ha affermato
ieri l'altro che né
i pareri del Genio Civile, né quelli di chiunque non si sia
espressamente recato sul
posto possono essere completi. Non parliamo poi dei
pareri di chimici ed affini, che con la massima disinvoltura
si pongono a cianciare, e anche a stampare,
calcoli e cifre con presunzione d'infallibilità.
Voi da parte vostra rispondete non essere nelle
abitudini della
"pratica amministrativa„
chiamare
revisori di progetti anche se colossali e involgenti i
vitali interessi di un paese. E soggiungete che
"con
lo stesso sistema potrebbe, volta per volta, il
Comune chiamare
un Segretario Comunale per farsi dire se i verbali sono stati ben redatti ....!„
Non vi
è bisogno, ma se vi fosse potrei replicare
che con tale principio dovrebbero essere eliminati
i "consulti„ nel campo della scienza medica.
Evidentemente voi ed io abbiamo, in questo caso,
due concezioni diverse di "pratica amministrativa„
Diverse quanto chiare, però.
Se volessi giudicare, se volessi ingolfarmi in polemiche a base di insinuazioni poco ben velate — a
cui sono stato chiamato
— potrei scriver molto, ma
non è questo il mio intendimento, e dichiaro di sentire
piuttosto il dovere di ubbidire ad un opposto comandamento
precedentemente impostomi. Si rifletta che ci
troviamo in un periodo eccezionale e grave in cui i
soliti pescatori nel torbido — spesso da essi stessi provocato —
lavorano alacremente.
Ho
dovuto però
rimettere la questione nei veri
termini per rimettere eziandio il giudizio di essa agli
uomini sinceri e sereni.
Credetemi sempre
Trevi, 29 Febbraio 1924.
Vostro aff.mo
francesconi carlo
III
Chi ha letto la mia prima lettera del 7 gennanio 1924, ed ha letto poi le susseguenti, ha potuto notare come la mia prima tesi, espressa pubblicamente del resto fina dal 15Marzo 1922, unica e fondamentale, sia questa: REVISIONE DEL PROGETTO GIAMBONI DA PARTE DI UNO O PIU' SPECIALISTI ESTRANEI, DISINTERESSATI E DI VALORE INDISCUSSO PRIMA DELLA SUA APPLICAZIONE.
Ho sentito dire da qualcuno che, dopo l'approvazione del progetto da parte del Consiglio Superiore, la mia tesi è sorpassata.
Ciò è inesatto
Il Consiglio Superiore dei LL. PP. impiega, si può dire, più tempo per l'approvazione dei progetti che non per le approvazioni preliminari. Abbiamo a decine e decine di esempi, anche vicino alla cerchia della nostra attività. Ne citerò uno solo che, oltre ad essere di grade attualità è conosciutissimo dai Trevani ed è anche molto significativo nei riguardi della mia tesi fondamentale suddetta.
Il Genio Civile ed il Consiglio Superiore dei LL. PP. avevano, come tutti ricordano, approvato conn pieni eleogi (anche questo!) il progetto di sistemazione del torrente Marroggia. I Lavori, già appaltati, erano cominciati, quando, non si sa chi - l'assistente Simoncelli forse - si avvide che, nientemeno, la sezione progettata per l'affluente Marroggia veniva ad essere quasi uguale a quella del collettore Teverone. Non è necessario
sario dire il resto.
Furono fatte delle modifiche sostanziali al progetto, che poi
è andato in attuazione.
Vado dunque per la mia
strada, convincendomi sempre più
della santità della causa, sorretto sempre dal conforto che mi proviene
dalla tranquillità della coscienza e dal continuo, largo e crescente
consenso di fascisti e cittadini autorevoli. Non mi curo delle
insinuazioni fatte serpeggiare dai demagoghi fra il popolino, dal
quale mi accorgo d'essere guardato con insolita diffidenza.
La Religione insegna
che non sempre l’uomo giusto
è sorretto, ma ho ferma fede d'essere imparato a conoscere per tale
anche da chi non mi conosce ancora abbastanza.
E nessuno creda che a
questa questione si possano cantare le esequie, prima che tanto
legittimi desideri siano soddisfatti.
* * *
Sento prima dì
tutto la necessità di sbarazzare la discussione da un equivoco
fondamentale preferito dai miei contradittori, e cioè la confusione
fatta tra progetto Giamboni ed uso della sorgente di Pissignano, che
sono due cose ben distinte.
Oltre al progetto
dell’Ing. Giamboni, che prevede l'uso di quell'acqua, vi
è quello diversissimo del noto Ing. Randanini; oltre a questi due vi
sono poi i progetti che non sono battezzati ufficialmente da nessun
ingegnere, ma che da molte persone sono ritenuti vantaggiosi. E questi
sono: 1. costruzione di una conduttura vertebra con diversi piccoli
impianti di deviazione e di innalzamento lungo il centro del Comune,
nella parte più depressa, fino al confine di Foligno;
2.
impianto delle pompe di sollevamento fra
Borgo e Faostana, e forse più
vicino a questa.
Di quest'ultimo parlai
già
nella lettera del 7 gennaio diretta al «Messaggero», pur facendo ben
intendere che di esso pel momento non poteva farsi serio affidamento
non esistendone uno studio concreto. Tuttavia il Prof. Bonaca ha voluto
fare sfoggio delle sue " modeste cognizioni in Geologia e Idrografia„
dicendo un sacco di incongruenze, le quali hanno provocato, forse, lo
sdegno dell'Ing. Giamboni che certamente avrà avute altre ragioni più
serie, ed hanno, manco a dirlo, consolidato la convinzione dei
sostenitori di quell'idea.
La ragione essenziale,
secondo il Prof. Bonaca, che infirma quell'idea, sarebbe l'inesistenza
di dislivello. Io vorrei sapere quale "misurazione del terreno„
lo abbia condotto a concludere e a scrivere in lettere grosse che "la
misurazione del terreno ci dà che il
punto più basso nei pressi della stazione di
Trevi e le sorgenti del Tempio, sono alla stessa altezza sul livello del
mare„.
(Sono sue precise, testuali parole). Io stento a provare di dimostrare
il contrario perché ho timore d'essere preso in giro e chiamerò un
contadino qualsiasi, che pure non sa leggere le due quote ben delimitate
sulle cartine topografiche. Il contadino osserva, e fa osservare, che
l'acqua delle sorgenti del Tempio salta circa 50 cm. al momento di
entrare nel Clitunno, salta poi, scendendo sempre col Clitunno stesso,
le cascatelle di fronte a casa Mastrangelo e di fronte a Pigge, salta
(in basso, non in alto, s’intende) circa 4 metri e mezzo alla Faostana,
e, via via, dopo altre cascatelle, arriva, indovinate un poco? arriva
proprio — l'acqua di quella sorgente — ad apportare i frutti
benefici
dell'irrigazione ai terreni siti nei "pressi della stazione di Trevi„.
Il villano arguisce così che la differenza di quota fra i due punti è di
circa 10 metri, e dà, col suo buon senso, una bella lezione a colui che
si vanta di possedere un modesto corredo di cognizioni idrografiche, in
base alle quali avrà fatto certamente la da lui citata "misurazione„.
Il Prof. Bonaca, sullo
stesso argomento, pur di abbattere l'idea dell’innalzamento fra Faostana
e Borgo, non pensa, e pretenderebbe, forse, che neppure gli altri
pensassero, che la tubazione più
grande dovrebbe terminare ai cisternoni di Borgo e Piaggia e sarebbe
poco più lunga, se non eguale, di quella che va in cima alla costa di S.
Caterina, poiché la figura del triangolo da lui citato diventa quella
approssimativa di un triangolo isoscele, che, come si sa, ha due lati
eguali. Non pensa inoltre che la tubazione senza pressione costa un
terzo meno di quella che deve sopportare almeno trenta atmosfere; non
pensa che colla prima portiamo nel centro del Comune tutta l'acqua della
sorgente e con la seconda se ne porta una piccolissima parte; non pensa,
e vorrebbe, forse, che non si pensasse, che con lo stesso numero di
cavalli di energia e macchinano di risparmio si potrebbe elevare un
quantitativo doppio di acqua da mettersi, per esempio, a disposizione
dei poveri; non pensa che si risparmierebbe quasi per intero la
costruzione del cisternone o torre d'irradiazione, nonché un tratto di
conduttura secondaria. Ma il Prof. Bonaca, seguitando, ha voluto
coronare il suo "lavoro„ dando un'altra prova della sua erudizione in
estimo agrario, quando ha affermato che i terreni attigui al Clitunno
valgono molto più dei nostri terreni olivati. Anche qui sarà il caso che
la risposta sia data dal più grossolano contadino.
Ritornando al tema
fondamentale da me sostenuto,
sarebbero invece responsabili COLORO CHE SI
OSTINARONO E SI OSTINANO A IMPEDIRE A TEMPO DEBITO LA REVISIONE DEL
PROGETTO DELL'ING. GIAMBONI che, pure essendo un nostro caro e valoroso
concittadino, può anche essere incorso in errore.
Trevi, 6 Marzo 1924.
francesconi carlo.
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