| ||||
Don Eugenio Venturini
Parrocchia di Santa Croce in Trevi. Memorie
<98> |
CAPO 13° -
LEGATI DI MESSE NELLA CHIESA PARROCCHIALE
|
Nota:Tra parentesi acute < > è riportato il numero della carta (foglio). Eventuali parole divise tra due pagine sono state trascritte per intero nella pagina che precede.
Il testo in colore, tra parentesi quadre [ ] è stato aggiunto all'atto della trascrizione
|
I legati di Messe, che qui si hanno, e pel numero e per la moltiplicità formano una materia grave e interessante. Credo che si avrà dificoltà di trovare altra parrocchia di piccol grado quale è questa, che abbia tanti legati e di tante diverse appartenenze. R troppo dunque necessario il farne qui una chiara e distinta esposizione. A tal'uopo la distribuisco nelle quattro categorie seguenti.
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
68° |
1ª - LEGATI DEL PRIORATO Ad onere esclusivo del priorato sono due legati.
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
2ª - LEGATI DELLE CAPPELLENIE Questi si suddividono in due categorie - Delle Distinte Beneficiarie e della Massa Comune - Le Distinte Beneficiarie hanno quattro legati del numero complessivo
di Messe 83, i quali stanno a carico comune dei quattro Cappellani,
ciascuno per la quarta parte del detto numero. Questi furono istituiti
da Crispoldo Cini a rogito di Francesco Renzi dell'11 Marzo 1644;
rogito che si rinviene in questo archivio, ma di cui è stata
impossibile la lettura non solo a me di cattiva, però anche ad altri
di ottima forza visiva. Tanta ne è l'alterazione subita dal carattere
e soprattutto il disfacimento della carta, bucherellata. I legati
furono stabiliti dal Cini da soddisfarsi nella chiesa di S. Antonio da
Padova, che in quel tempo era in possesso della piccola famiglia
religiosa dei Francescani del Terz'Ordine. Soppressa questa nel 1636
e devoluti i suoi beni alla Congregazione Filippina allora nascente, e
dipoi soppressa egualmente anche questa; gli stessi beni furono
attribuiti alla Parrocchia di S. Fabiano per la istituzione di quattro
Cappellani. Così i quattro legati si compenetrarono colla erezione
istessa delle Cappellenie. Di tali legati, ecco la specifica. Il 1º di Messe Cinquantadue da celebrarsi in ogni sabato dell'anno Il 2º di Messe Venticinque ad libitum. Il 3º di Messe Tre nel giorno di S.Antonio
Il 4º di Messe Tre nell'altro di S.Carlo Borromeo. I Legati della Massa Comune, d'istituzione posteriore ai sopraddeti, sono due
LEGATO NATILI - Antonio-Emiliano Natili nel suo testamento, che per mancanza di dati necessari è rimasto per me irreperibile, tra i suoi legati, uno ne fece a favore dei Cappellani dei S.ti Fabiano e Filippo, col quale lasciava ai medesimi la somma di scudi romani Trecento pari a £ 1596, da collocarsi a credito fruttiferi, ossia in Censi, come poteva farsi unicamente in quei tempi. Di questo legato ho potuto trovare soltanto l'atto di accettazione fattone dai Cappellani per rogito di Giuseppe Mattioli notajo e cancelliere del Vicario Foraneo in data 6 Ottobre 1766
LEGATO DI CRISPOLDA FANTI - Costei, sorella di don Filippo Fanti, fece
un legato, col suo testamento per gli atti del notaro Mascitelli, col
quale impose ai Cappellani la celebrazione annua di Messe sedici, per
sé e suoi antenati. Di questo testamento si è potuto unicamente
trovare la dichiarazione dello stesso Mascitelli di averlo ricevuto in
consegna, e nulla più; ma il testamento istesso è stato irreperibile;
e tal dichiarazione di consegna, se ben ricordo, mi sembra
dell'ottobre 1788, la quale data starebbe in opposizione alla Tabella,
la quale attribuisce Per l'imposizione di quest'obbligo, accettato dai Cappellani nel Giugno 1791, quale capitale legò la Crispolda?.... Che sappia io, nessuno; o almeno nulla apparisce. Opino peraltro che la cosa sia andata come ora sono per dire. Don Filippo nel suo testamento, lasciando usufruttuaria la sorella, le aveva peraltro dato la facoltà di alienare, in caso di bisogno, la terza parte della proprietà. Probabilmente ella non si prevalse di tal dritto, e trasmise agli eredi Cappellani tutto l'intero asse. Questa sua benefica astensione le dovette in animo d'imporre tal'onere ai Cappellani, i quali non dovettero mostrare reluttanza per un sentimento di equità e riconoscenza al doppio beneficio, e quello della Crispolda che aveva dato ciò che avrebbe potuto far suo, e quello di don Filippo che aveva donato un capitale non piccolo, quanto ne aveva, senza esigere qualche contracambio, anzi escludendolo espressamente. Qui di dirà - ma Crispolda soltanto dal bisogno sarebbe potuta essere facoltizzata - Si: ma quanto sarebbe stato difficile per lei il crearsi un bisogno, quando l'avesse voluto? ____________________________________
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
70° |
LEGATI INCOMBENTI _____________________ IL PRELEGATO COSTA Don Antonio Costa, con atto di Francesco Celli del 24 Gennajo 1650 faceva un Prelegato, che credo fosse così chiamato, perché fatto innanzi al testamento, il quale seguì il 22 Dicembre istesso anno e notaro. Con questo il pio Benefattore lasciava alla sua Congregazione Filippina un capitale di scudi 1500 pari a £ 1596, tutto costituito in un gran numero di Censi. E questo imponeva alla medesima la Messa quotidiana e un Dotalizio.
La Messa quotidiana - Il Costa, nella sua casa già da lui convertita
nella chiesa di S. Filippo, e nella quale la Congregazione aveva
trasferito la sede, col Prelegato istituiva, coll'assegno annuo di
scudi Venti a ciascuno degl'investiti, due Cappellenie, coll'obbligo
della celebrazione della Messa quotidiana, a suo suffragio, a
settimane alternate; e della medesima conferiva il patronato attivo,
solidariamente, ai Priore della Comunità di Trevi e alla Compagnia del
SS.mo Sagramento. Di più stabiliva che, in compenso del servizio
prestato dalla Chiesa per la detta celebrazione, si dovesse alla
medesima il compenso annuo di scudi Venti, e all'amministratore del
Prelegato la retribuzione di scudi cinque ad anno.
Il Dotalizio - L'esito annuale della spesa per le lemosine della Messa
quotidiana ammontava a scudi 65. Restava perciò un sopravanzo sul
reddito degl'interessi derivante dai Censi. Il Costa ordinava che
quest'annuo sopravanzo dallo amministratore si dovesse accumulare
finché giunto alla somma di scudi cinquanta venisse erogato in una
dote ad una giovane dei tre villaggi - Ponze, Manciano, Coste - Scelta
dalla Congregazione fra le postulanti. Soppressa la Congregazione, il Prelegato passò interamente ai
Cappellani de Ss. Fabiano e Filippo, e ultimamente fu a questi
totalmente strappato dalla prepotenza del Presidente della
Congregazione di Carità, Luigi Bartolini, di cui, nel momento che
scrivo queste parole, mi vien data la notizia della morte
[23 luglio 1902], da un'ora
fa, dopo brevissima e violenta malattia.
<101v> I LEGATI DELL'ORFANOTROFIO DI S. BARTOLOMEO Il monastero di S.Croce aveva otto legati di messe da soddisfare
annualmente a pro dei benefattori, i quali coi lasciti fatti a favore
d'esso avevano cresciuto i suoi possedimenti. Operata dal governo
francese la soppressione del monastero, che venne eseguita il 10
Giugno 1810 e non più riprestinato, come gli altri due, nella
restaurazione del Pontificio, perché la maggior parte dei suoi beni
venduta dal demanio francese; questi della Congregazione della
Riforma, col rescritto del 13 Gennajo 1816 vennero conceduti
all'orfanotrofio di S. Bartolomeo, e con essi furono addossati al
medesimo gli annessi legati, come per rogito del notaro trevano
Girolamo Mosconi del 31 Luglio 1816. In appresso, ceduta la chiesa di
Santacroce a parrocchiale col decreto di Visita di Mons. Canali del 18
Magio 1820, la celebrazione delle Messe fu imposta alla sagrestia di
S.Croce, e per essa ai suoi amministratori il Priore e i Cappellani,
restando però sempre a carico dell'Orfanotrofio il pagamento delle
relative lemosine in ragione di bajocchi 17 e ½ di ciascuna; con
questo però che bajocchi 15 restassero al Celebrante, e bajocchi 2 e ½
andassero alla sagrestia in compenso del consumo di cera ed altro. Questi legati nella loro origine avevano un numero di messe maggiore
del presente. In appresso, colla diminuzione del capitale che ne
formava il substrato, subirono una proporzionata riduzione. qui però
non istarò ad occuparmi di tal passaggio, poiché si tratta di cosa che
non LEGATO 1° - Istituito dal Card: Ermi[ni]o Valenti. Questo
Eminentissimo, da Clemente VIII elevato alla Porpora, da Paolo V
creato Vescovo di Faenza, illustrato dagli elogi di più scrittori,
tumolato alle Lagrime con uno splendito monumento erettogli dai nepoti
per madre ed eredi, i Benenati (ossia Bennati) di Montefalco; fu
benemerito del monastero di Santacroce con un lascito che dovette
essere ben rilevante, avendogli annesso un legato di Messe 156 ad
anno. E questa benemerenza resta ancora confermata dallo stemma in
pietra, ancora esistente, che dalle monache fu sovrapposto a di Lui
onore e riconoscenza alla porta del quartierino dell'Abbadessato. LEGATO 2° - Di Domenico Canuti, onerato di Messe diciassette ad anno,
ad libitum. LEGATO 3° - Di Giovannoni, per Messe quattro ad anno, ad libitum LEGATO 4° - di Appolloni - Messe trenta ad anno in giorno di sabato.
Di più una Messa cantata nel giorno di S.ta Appollonia. LEGATO 5° - di Poli - Messe ventiquattro da celebrarsi due ogni mese in
giorni ad libitum. LEGATO 6° - di Teresa Simonetti - Messe cinquantadue per istituzione,
in tutti i Sabati dell'anno, e poi trasportate alle domeniche. Di più
un'altra Messa nella festa dell'Annunziazione della B.ta Vergine. LEGATO 7° - di don Antonio Bravi - Messe tre da celebrarsi il giorno
1mo di Settembre, anniversario della morte della sua sorella Suor
Maria celeste, già monaca di Santacroce. 8° - questo non sembra un legato, ma una pia istituzione o
consuetudine del monastero di S. Croce per la festa del titolare della
sua Chiesa, il 3 Maggio, Invenzione di S.ta Croce - Messe undici,
delle quali una cantata. Il monastero aveva ancora un'altra istituzione di Messe per la festa
di S.ta Maria Maddalena. Però la soddisfazione di queste, nella
divisione dell'ex monastero per equilibrare le parti, fu addossato
alla parrocchia, come già si è detto al Nº 68 In ordine a questi legati giova tener presente le due obbligazioni
speciali. 1º la Messa cantata nel giorno di S.ta Appollonia e dell'Invenzione
della Croce. 2º le messe festive del legato Simonetti - Di queste, 52, per
istituzione stabile al sabato, con rescritto della Congregazione del
Concilio, 10 Settembre 1800 per comodo delle monache furono trasferite
alla Domenica. Di poi col decreto di visita di mons: Canali furono
mantenute per questo istesso |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
71° |
LEGATI VALENTINI
Legato I. - Benedetta Manzueti conjugata in casa Valentini, non pochi
anni innanzi alla morte e sotto il cessato governo, ordinava il suo
testamento, fra le di cui disposizioni istituiva un Legato di Messe
dieci ad anno da celebrarsi a proprio suffragio in S. Croce nella festa
di S.Fabiano, 20 Gennaro - Morta il 20 Gennaro del 1868 don Valentino
Calentini nel 1871 dié principio all'adempimento del legato, e così
dipoi fino a tutto il 1902 - Il pio legato peraltro per il codice civile
1865 del nuovo governo, che invalida le disposizioni a scopo religioso,
fu considerato illegale e gli eredi legittimi della famiglia paterna di
lei, morta senza prole, si attribuirono la porzione ereditaria,
corrispondente al capitale prodottivo della rendita da impiegarsi nella
soddisfazione del legato - Fatte queste considerazioni dopo il 1902, i
Sigg.ri Valentini, benché in bona coscienza credettero di non esser
punto tenuti, pure stabilirono di mantenere in parte il legato,
risolvendo di dare per questo lire dieci ogni anno per la celebrazione
di detto giorno di S. Fabiano di quel numero di Messe che venissero
contenute nella menzionata somma.
Legato II. Di Messe quindici da celebrarsi in perpetuo nella festa di
S.Filippo Neri, 26 Maggio, istituito da don Isidoro Valentini già
Cappellano di questa Chiesa, per gli atti del notaro trevano Pasquale
Martelli del 7 Marzo 1836. LEGATI TABARRINI - VALENTINI
Legato di Messe quindici per la festa del Sacro Cuore di Gesù nel
giovedì dopo la quinquagesima, istituito da Caterina Tabarrini erede
mediata di Angelo Natili col suo testamento in modo fiduciario, e di poi
dal di Lei Erede, Isidoro Valentini, messo in esecuzione. Di questo
legato vi sarà da dire, ma ora non si può, perché la fiducia non è stata
fin quì formalmente spiegata. La onde di ciò rilascio il compito al mio
successore.
Fatta questa non breve esposizione credo cosa acconcia il raccoglierli in un gruppo, presentandoli tutti e ciascuno sotto in un colpo d'occhio in un prospetto. a questo però debbo premettere un'avvertenza.
Fondato sulla ragione dell'aumento attuale della elemosina sinodale, dai
19, ai 25 soldi, come già si ebbe detto nel numero 70 di questo capo, il
27 Maggio 1889 si ebbe un Rescritto della Curia Vescovile per una
riduzione del numero delle Messe sui legati incombenti alla
Congregazione di Carità - il prelegato Costa e i legati
dell'Orfanotrofio di S. Bartolomeo - Tale riduzione però è meramente
ecclesiastica e di coscienza, a favore dei celebranti, senza veruna
intervenzione della stessa Congregazione, anzi essa insciente, e della
quale deve prudentemente tenersi ignara, perché non ne prenda appiglio,
benché ingiusto, di ridurre la lemosina sull'antica base dei quindici
soldi. Lo che facilmente sarebbe, perché di mal cuore mantiene
l'osservanza dei legati. In seguito di ciò divido il prospetto in due
finghe, delle quali, nella 1ª annoto per ciascun legato il numero delle
Messe, quale si aveva prima della riduzione del 1889, e come tuttora
vale per la Congregazione; nell'altra, il numero ridotto. E così la 1ª
servirà per la Nota di celebrazione eseguita da presentarsi alla
Congregazione in fine di ogni anno per esigere l'importo consueto dalle
lemosine; la 2ª serve ai Cappellani per la applicazione che in realtà
annualmente debbono fare.
PROSPETTO DEI LEGATI INCOMBENTI ALLA CONG.e DI CARITA'
Altrettanto poi per gli altri legati della Massa Comune e del Priorato, sopra dei quali ora è stata ottenuta una simile riduzione per la stessa ragione dell'avvenuto aumento d'elemosina. Ma di questi fo la distinzione del numero unicamente per una memoria, poiché di essi si deve render conto alla sola Autorità ecclesiastica, dalla quale è emanata la riduzione, con rescritto del 30 7bre 1902 pel legato di Anna q.m Paolo ad onere del Priorato; e dello stesso 30 7bre 1902 pel legato Natili.
PROSPETTO DEI LEGATI DEL PRIORATO
A completare la incominciata rassegna dei legati, per gli altri rimanenti, aggiungo qui benché sopra di questi non sia stata chiesta veruna riduzione, un terzo
<106>
Tutti e quattro da soddisfarsi nella chiesa di S. Antonio, a differenza di quelli della Congregazione e dell'altro di Sª Maria Maddalena spettante al Priorato, destinati per la Chiesa di Santacroce.
In fine, ecco a un altro colpo d'occhio il complessivo
Tale è
il numero di tutte le Messe nella verità [?] ecclesiastica; ma nei legati ad
onere della Congregazione
L'applicazione delle Messe di ogni singolo dei legati da soddisfarsi dai Cappellani si distribuisce a porzioni uguali tra di loro, come altresì la relativa elemosina dovuta dalla Congregazione. Nel caso poi che alcuno dei Cappellani si trovasse in assenza permanente dal luogo, e che perciò non funzionasse nella Chiesa; esso, come perde ogni diritto alla distribuzione annua della Massa Comune, così resta anche esonerato dall'applicazione pei due legati della stessa Massa - Natili e Fanti - Gli resta però sempre l'obbligo della sua quota di applicazione sui quattro legati Cini, che sono annessi alla distinta della Cappella, dalla quale, per l'assenza, non perde l'investitura e il reddito. E qui per maggior comodità credo bene aggiungere l'annotazione dell'importo delle elemosine da versarsi annualmente alla Congregazione di C.tà
Il quale dividesi tra i Cappellani celebranti ad eguali porzioni
Nel 1941 la R.ma
Curia di Spoleto affrancò dall'Ente Comunale di Assistenza, già Congregazione di
Carità, gli oneri dei Pii Legati. Totale £.498,38
|
Ritorna alla PAGINA INDICE
07X
Associazione Pro Trevi - I-06039 TREVI (PG) E-mail: protrevi@protrevi.com © 1996-2023 by F. Spellani |
Grafica e gestione: Explica s.r.l. Aggiornamento: 27 aprile 2017. |