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Don Eugenio Venturini
Parrocchia di Santa Croce in Trevi. Memorie
<109> |
CAPO 14° - IL BENEFICIO DEL PRIORATO
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Nota:Tra parentesi acute < > è riportato il numero della carta (foglio). Eventuali parole divise tra due pagine sono state trascritte per intero nella pagina che precede.
Il testo in colore, tra parentesi quadre [ ] è stato aggiunto all'atto della trascrizione
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75° |
Nell'esposizione di questo è bene distinguere tre periodi. Il 1º, che potrebbe chiamarsi l'antico, fino alla prima traslazione della sede della Parrocchia. Il 2º, da questa fino al Priorato di Lupacchini. Il 3º, che è il contemporaneo.
In ordine al 1º ho ben poco da dire, unicamente cioè che aveva la casa attigua alla Chiesa di S. Fabiano coll'orto annesso, e possedeva, per qaunto mi è capitato di rilevare da qualche cartaccia, un 93 appezzamenti di terra. Questi però erano frustoli, dispersi in posti anche remoti. Di questi rimangono ancora sei o sette, i più vicini.
Nel 2º periodo la Prebenda venne accresciuta della porzione ad essa
incorporata in 19 appezzamenti di terra oltre sei fondi urbani nella
Costarella di S.Costanzo, dei quali, tre in case ed altri in un vano
solo; e questo avvenne nella creazione delle Cappellenie. E perciò i
fondi rustici dopo ciò si accrebbero fino a circa 72.
SPECIFICA DEI CERTIFICATI
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R E N D I T A |
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Dati di ogni Certificato |
Lorda iscritta |
Netta |
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1º |
Al Beneficio parrocchiale di S.Croce e dei Ss.i Fabiano e Filippo in Piaggia di Trevi - Roma 21 Maggio 1891-N°959-335 | £. 25 | 20 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
2º |
Al Beneficio parrocchiale di S.Croce dei Ss.i Fabiano e Filippo della Piaggia di Trevi - Roma 24 Giugno 1891-N° 962- 662 |
10 | 8 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
3º |
A favore della Chiesa di S.Croce di Trevi - Roma 30 Xbre 1890-N° 947, e 42 |
5 |
4 |
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4º |
Alla Chiesa di S.Croce in Piaggia di Trevi -Roma 8 Marzo 1892 - N° 984,659 |
5 |
4 |
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5º |
Al Beneficio dei SS.ti Filippo e Fabbiano in Piaggia di Trevi, diocesi di Montefalco -Roma 5 Aprile 1869 - N° 186,96 " |
27 |
21,60 |
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TOTALE DI LIRE |
72 |
57,60 |
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Qui si avverte che i primi quattro certificati sopra notati stanno al
5 per %; e il quinto sta al 3 per %. In questo medesimo ultimo
certificato si dice -della Diocesi di Montefalco - perché al
tempo di quella Trevi era compresa nel Subeconomato, esistente allora in questo luogo, ma che poco vi durò. Questa sede poi di Subeconomato per soprapiù di errore venne chiamata ancora Diocesi. Da poco fa, aprendosi dalla Bonificazione Umbra un ampliamento
dell'Alveo di S.Lorenzo, venne tagliata una lista di terra al terreno
di Casco dell'Acqua.
Il Beneficio, come scorta della colonia, possiede coppe dieci di grano pari a 40 doppi decalitri. Non so da chi sia provenuta questa beneficienza; so peraltro che è giunta fino a me. Non manco di farne qui memoria per lume e norma ai Successori; come ne ho fatta esplicita dichiarazione all'Ufficio del Subeconomato di Spoleto. ora incombe a chi di ragione il dovere, in ogni vacanza del Beneficio, esigere dall'investito rinunciante o dagli eredi del defonto la detta scorta, perché il Beneficio non ne risulti frodato. Il Priore, come già si è esposto al Capo VI. N°32 non è solamente
parroco, ma anche Cappellano, e, come tale, ha in egual grado, come
gli altri Cappellani, il dritto alla quota sull'annuo reddito della
Massa Comune, siccome nella stessa proporzione è tenuta agli oneri
delle Messe alla stessa massa spettanti. Altrettanto gl'incomba pei
legati Tini in S. Antonio, pei quali deve soddisfare la quarta parte
del numero totale delle 83 Messe, perché anch'egli fruisse della
distinta della Cappella, benché incorporata al Beneficio parrocchiale.
In ultimo, per integrare la esposizione di questa materia, dovrò menzionare un'altro cespite per quanto tenue, non contenuto nel Bneficio, ma riflettente la persona del beneficiato. Voglio dire quello chiamato - l'Incerti di cotta e stola, ovvero, di stola bianca e nera - E' sanzionato dalla consuetudine universale, che io, per esser tale, rispetto, ma a cui non fo nessun buonviso, incominciando dal canestro delle uova, che il Parroco, insieme col piletto dell'acqua santa porta in giro di casa in casa nella benedizione della Settimana Santa, a guisa di un accatto, non mendicato ma dovuto e da esigersi. Io opino che la consuetudine degl'Incerti abbia avuto un giusto e rispettabile esorgimento, quando il Clero viveva delle oblazioni dei fedeli. Ma dopo che dalla pietà di essi è stato provveduto di rendite proprie colla costituzione dei Benefici, sembrami che la continuazione non sia più conveniente e onorevole. E' vero che questi Incerti si traggono dai servigi religiosi fatti ai particolari. Ma non è anche vero che questo è un obbligo inerente allo ufficio del Parroco, come qualunque altro reso a tutta la università? Basta: lasciamo questa chiacchierata; del resto quisque abundet in sensu suo; e rimetto la nota degl'Incerti al capo seguente per unirli tutto un corpo a quelli della Sagrestia e degl'inservienti della Chiesa. Chiudo l'articolo con un cenno ormai divenuto storico - Nei tempi
passati, il Priorato, come ogni altra parrrocchia, aveva ancora il
dritto alla Decima sopra le singole famiglie domiciliate nel suo
territorio. Essa peraltro era tenue e proporzionata alle diverse
condizioni; nondimeno di difficoltosa esigenza, come accadeva da per
tutto, ma specialmente in questa, forse
Fin qui l'attivo del Beneficio. Ora poche parole sul passivo che risulta da diversi capi.
1º Le tasse - Queste al presente, e già fin dal 1866, a cura del celebre finanziere Quintino Sella, sono gravosissime, e ammontano, in un complesso approssimativo, a £ 679.75, e sono quelle inerenti al Beneficio; e poi le altre, proprie del beneficiato: la mobiliare sugl'incerti, fuocatico, bestiami- Sotto il governo Pontificio non superavano gli scudi 98 pari a £ 202,1/6, come rilevo da uno inventario del Lupacchini. L'unificazione politica della Nazione, meno alcune sue membra, ancora irredente e facenti parte di quattro corpi stranieri; e di più l'elevazione al grado di grande Stato partecipante al convito delle grandi potenze europee, ci costano ben gran prezzo. Dalla Manomorta sono state da poco fa esonerate non poche Parrocchie; ma per questa, per quanto mi sia adoperato, non ci è stata pietà, a motivo della elevatezza dell'estimo catastale. E qui poi torno a ricordare il già detto al capo 19° n° 59 che nella Manomorta e nel fabbricato del Priorato si trovano incluse le omonime tasse del locale di Santacroce spettante all'Opera della Chiesa. Queste dunque debbono ogni sanno essere scaricate dalla Parrocchia e devolute a carico della stessa Opera. 2º. Olio per la lampada - Nulla da documenti, ma da consuetudine
antica ci risulta che il Parroco deve provvedere l'olio per la lampada
del SS.mo Sagramento
3°. Festa di S. Fabiano - In questo giorno il Parroco oltre a provvedere all'occorrenza della Celebrazione, dà il pranzo agli addetti alla Chiesa: Cappellani, sagrestano, chierici e campanari, e allo stesso sagrestano £ 1,50, al chierico £ 0,50. Di più alle singole famiglie della parrocchia un soldo per ciascuno nei loro componenti, e alle primarie, in luogo del soldo, una cacchiatina di sei panetti bianchi. 4°. Festa della Candelora - Il Parroco provvede la cera da distribuirsi. Alla famiglia Valenti una candela da sei oncie: ai Cappellani e alle famiglie primarie una candela da tre oncie: al sagrestano e ai chierici, da una oncia. Le consuede candeline al popolo. 5°. I Fondi Rustici e Urbani - Questi sono da mantenersi, e, possibilmente, da migliorarsi, benché in passato tal cosa, nella generabilità delle Parrocchie e anche in questa, ad eccezione del Lupacchini, sia stata non poco trascurata. 6°. Il Legato di Messe - I due propri del Priorayto e gli altri della Massa Comune e della distinta delle Cappelle per la parte che riguarda il Patrroco. 7°. La Comunione agl'Infermi - É ad onere del Parroco, per antica consuetudine, provvedere la cera per l'accompagno pel trasporto del SS.mo Sagramento. 8°. Le Case Coloniche
- Uno sconcio grave di questo Beneficio è la
mancanza di queste. Non ho potuto fare case coloniche, diceva qualche
volta su l'ultimo stadio del suo viaggio terrestre, mirando indietro a
ciò che aveva fatto, il buon Lupacchini, ne lasciò il pensiero ai
Successori. Ma temo che l'aspirazione di quel buonomo abbia sempre a
risolversi
Ora a mettere sotto un colpo d'occhio tutto lo stato del Beneficio
nella duplice parte, ecco il seguente
ATTIVO LORDO PASSIVO
BILANCIO
La descrizione dello stato del Beneficio giova che venga corredata di
qualche osservazione-
La Contea con gli altri terreni nella mappa di Cannajola manca di
casa colonica, e ciò ha portato per effetto la necessità dell'affitto
perpetuo in passato con la quasi distruzione dell'alberato, che, in
ordine alla sua vitalità, avrebbe potuto ancora ben lungo durare. Fu
piantato dal Lupacchini, dopo quello del Fiume circa il 1830. La
stessa mancanza dovrebbe parimenti deplorarsi nel podere del Fiume se
non vi si potesse provvedere colla locazione della casa attiqua alla
Chiesa di S.Antonio, spettante ad una delle Cappellenie- Il vitame
colpito nel prodotto dalla crittogama fino dal 1850, e nell'albero
dalla peronospera dal 1888 è ridotto alla metà della sua fecondità.
Gli oliveti, ad eccezione di due situati ad una certa altezza, tutti
gli altri, affetti di quel morbo, chiamato dai contadini toscani
"Occhio di Pavone" e di più colpiti da frequenti geniverne
[=galaverne?], ben poco
rendono e talvolta niente. E poi qui si parla di un altro guajo,
niente minore, quello di cadere in mani di coloni o sciagurati o
guastamestieri o anche infedeli e senza scrupoli perché questo è cosa
estrinseca al beneficio, benché ad esso non dirado aderente e la più
malefica. E qui mi si potrebbe dire -E tu che ci hai fatto? Poco -
Nondimeno credo di lasciar Ora per questa agricoltura locale, furiera di giorno più bello sembra sorgere una aurora, preceduta già da una alba più serena. Da circa un trentennio (oggi 1904) in questi luoghi ha cominciato ad eccitarsi un moto di miglioramento nella coltivazione, moto che destatosi per l'influenza europea nell'Alta Italia, ebbe preso a dilatarsi lentamente fino a noi, e prosiegue il suo procedimento verso il sud della penisola. Però, fin quasi a questi ultimi giorni l'avvantaggiamento si operava sulla agricoltura empirica. Ora però sopra di questa ancora comincia ad alitare la scienza, cioè l'Agronomia. Cominciano ad introdursi nuovi strumenti agrari, si incomincia a conoscere il valore della terra vergine, ad apprezzare i concimi chimici, ad intendersi la virtù fertilizzante delle leguminose e di alcune specie di foraggi; e così via via degli altri espedienti trovati ed utilizzati dalla scienza. Tutto questo però sta come in embrione, il quale tarda a svolgersi e crescere per la nostra indolenza e per lo aggravio delle imposte che il governo ha fulminato sopra le terre, come sopra ogni altra industria e risorsa.
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