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Pietrarossa di Trevi
Campagna di scavo 2018
Quarta campagna di scavo nel più importante sito archeologico del Comune
Il Messaggero- Umbria, 5/8/2018 pag. 1 e 42
L'ultima Venere
Trevi, dalla domus affiora un mosaico monumentale
Giovanni Camirri
«Grandi scoperte a Pietrarossa La domus restituisce un altro
mosaico monumentale». Ad annunciarlo, con una giusta punta di orgoglio e di
soddisfazione è il sindaco di Trevi Bernardino Spernadio.
La novità è un terzo ambiente della domus scoperta a Pietrarossa, limitrofo ai primi due già individuati. Quel mosaico monumentale – dice ancora il primo cittadino – rappresenta una scena marina e, probabilmente, racconta la nascita di Venere »
Dalla domus romana di Pietrarossa a Trevi riaffiora lo splendido mosaico monumentale
E’ quanto si sta man mano scoprendo a Trevi potrebbe essere una nuova Pompei
dell'Umbria. Perché ciò che è emerso dai meandri della storia, antichissima,
già durante la prima campagna di scavo archeologico nel sito di Santa Maria
di Pietrarossa a Trevi, ha tutti i tratti dell'eccezionalità. Dalla terra è
stata portata alla luce una domus romana e una bottega artigiana. Le
indagini conoscitive sono state curate dall'associazione culturale Umbria
Archeologica su
concessione del Ministero per i beni e le attività culturali, in accordo con
l'Università di Perugia e con la Soprintendenza ai beni archeologici
dell'Umbria con la dottoressa Maria Laura Manca (ispettrice di zona), sotto
la direzione scientifica della professoressa Donatella Scortecci (docente di
archeologia cristiana e medievale all'Università di Perugia). E da quella
prima campagna di scavo molto è stato fatto. Dopo i primi due ambienti è
stato portato alla luce il terzo. Che ha regalato alla collettività uno
splendido
mosaico monumentale. «È’ stata condotta - ricorda il sindaco Sperandio - una
campagna di scavo di un mese. Una campagna eccezionale che ha portato
all'individuazione di una terza sala, attigua alle altre già individuate che
è caratterizzata, tra le altre cose, appunto dal mosaico monumentale che
propone una scena di marina che potrebbe essere la nascita di Venere». Un
altro regalo della storia che permetterà di riscrivere la storia di trevi e
dell'Umbria.
Gio.Ca.
Carlo Roberto Petrini in: Nuovo Corriere Nazionale,
31/8/2018, pag.14
NUOVO CORRIEREE
NAZIONALE -31 agosto 2018. Pag.14
Mosaici e dipinti: torna alla luce la Trevi
romana
di Carlo Roberto Petrini
Che ai piedi di Trevi ci fosse la Trebiae,
l'antico municipio romano, lo si sapeva già dagli antichi scrittori latini e
da attenti esegeti locali a partire dal Quattrocento. A Pietrossa di Trevi
la storia degli scavi archeologici inizia nel Settecento. Altri scavi
saranno negli anni Ottanta del Novecento effettuati per la costruzione di
strutture di pubblica utilità. Ma le vere campagne inizieranno nel terzo
millennio e precisamente nel 2015. Tre anni di scavi che hanno portato a
risultanti davvero sorprendenti per l'alta qualità musiva scoperta. Dopo
anni di teorie sull'ubicazione del municipio romano, gli scavi hanno dato
risposte concrete: sono tornati alla luce mosaici, dipinti murali, pavimenti
e resti di murature dei palazzi della Trevi romana. L'apparato musivo per la
bellezza compositiva e cromatica è tra le più alte manifestazioni artistiche
del III secolo d.C. Gli scavi sono stati condotti dalla società
ArcheologiaUmbra' con la partecipazione attiva del dipartimento di Lettere
dell'Università di Perugia, diretti dalla professoressa Donatella Scortecci,
sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza.
Questa è la quarta campagna di scavi resa
possibile dal mecenatismo della famiglia Metelli di Foligno con il
coordinamento degli archeologi Stefano Bordoni, Luca Boldrini e Alessio
Pascolini dell'associazione culturale Umbria Archeologica e la
partecipazione di circa 40 studenti di numerosi Atenei italiani (Università
di Perugia, Firenze, Ferrara, Siena, Bologna e La Sapienza di Roma).
Ad illustrare gli esiti della campagna di scavo è
Donatella Scortecci, docente di Archeologia cristiana e medievale presso
l'Università di Perugia, la quale sottolinea la rilevanza del ritrovamento
di pavimenti a mosaico. "Uno dei vani individuati presenta una
pavimentazione realizzata mediante l'impiego di tessere musive di colore
rosa e nero che descrivono un ottagono inscritto in un quadrato definito da
una treccia a due capi continua - spiega la docente - Lo spazio interno
dell'ottagono è rimarcato da una seconda cornice, con onde correnti in nero
fascia in rosa, che delimitano l'area occupata dalla de corazione centrale
figurata della Gorgone. Il volto della Gorgone, dai lineamenti piuttosto
incerti, è definito da tessere nere, bianche e rosa alle quali si aggiungono
tessere in pasta vitrea impiegate per la descrizione delle due alette, che
le incoronano la testa, e i serpenti che le circondano il viso". "La
pavimentazione -continua - in ottimale stato di conservazione, può essere
collocata nella cultura musiva di III secolo d.C. Il vano, alla luce della
sua estensione e del motivo decorativo, può essere interpretato come un
piccolo cubicolo". Un secondo vano di grandi dimensioni presenta una
pavimentazione realizzata con tessere musive rosa e nere che vanno a
definire scene di ambientazione marina con figure mitologiche. Si tratta di
nove grandi immagini disposte su tre diversi registri. Si alternano
rappresentazioni di animali, quali cervo, cavallo, toro e serpente, a figure
antropomorfe dotate di corpi pisciformi. Alcune delle figure animali
risultano cavalcate da piccoli eroti alati. La campagna ha messo in luce,
parzialmente, un nuovo ambiente mosaicato, di notevoli dimensioni. Il motivo
è di carattere mitologico-marino con una nereide seduta sulla coda di un
tritone. Le figure sono finemente tracciate tramite tessere bianche, rosa e
rosse, con dettagli in tessere nere, ottenendo così una resa anatomica
fortemente plastica. Tutt'intorno la scena è inquadrata da una grande
cornice organizzata in specchiature triangolari alternate e differenziate
per colore, bianche, rosa e rosse. Oltre alla pavimentazione sono stati
trovati materiali ceramici, vitrei e numismatici che hanno consentito di
documentare una frequentazione del sito nella fascia cronologica tra il III
secolo a.C. e il VII secolo d.C.
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„Straordinaria scoperta a Trevi, conferenza di Donatella Scortecci sul mosaico“ Potrebbe interessarti: http://www.perugiatoday.it/eventi/straordinaria-scoperta-a-trevi-conferenza-di-donatella-scortecci-sul-mosaico.html Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/PerugiaToday/100142986753754
„ Al Museo archeologico nazionale dell'Umbria (piazza Giordano Bruno 10, Perugia)
riprende il ciclo di incontri, organizzato dalla direttrice Luana Cenciaioli Sandro Francesco Allegrini 17 ottobre 2018 10:40 “
Straordinaria scoperta a Trevi, conferenza di Donatella Scortecci sul mosaico
„
Proseguono a tamburo battente le iniziative del
Polo Museale dell’Umbria, rivolte agli studiosi e alla cittadinanza. Come
già annunciato da PerugiaToday, venerdì 19 ottobre, alle ore 17, torna “Il
mestiere dell’archeologo”, progetto che tanto interesse si è rivelato in
grado di suscitare. Al Museo archeologico nazionale dell'Umbria (piazza
Giordano Bruno 10, Perugia) riprende dunque il ciclo di incontri,
organizzato dalla direttrice Luana Cenciaioli.
La conversazione (a ingresso libero e
gradito) sarà tenuta da Donatella Scortecci, docente di Archeologia
medievale alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di
Perugia. L’oggetto della conferenza è il mosaico policromo, a temi marini,
reperito in quel di Trevi.
Di che si tratta? In occasione delle campagne di
scavo (condotte dall’Università di Perugia, in accordo con la Soprintendenza
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria) esattamente nel sito di
Pietrarossa, vicino Trevi (PG), è stato rinvenuto un grande pavimento musivo
di 10,5m x 6,5. L’opera è realizzata in tessere policrome che vanno a
costituire una decorazione figurata a tema marino. La scoperta – che ha
carattere di eccezionalità – contribuisce ad ampliare il repertorio musivo
umbro di età romana. Ma, soprattutto, vale a restituire una preziosa
testimonianza della vita dell’antica città di Trebiae.
“
Visione d'insieme (Manifesto della conferenza di presentazione, 13/10/2017)
Secondo il parere (ora rimosso) di un esperto: "I più belli dell'Umbria, senza ombra di dubbio!"
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