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Poeti locali
Marchittu
Francesco Marianucci, alias "Marchittu"o anche "Lu Guerciu", nacque a Sellano nel 1841. Visse gran parte della sua vita a Trevi sbarcando il lunario come pastore e boscaiolo e morì nel 1926 a Roma, dove si era trapiantato a tarda età al seguito di uno dei suoi due figli. Rimasto vedovo sposò in seconde nozze "Pippinella", che aveva avuto una figlia dal precedente matrimonio, ambedue, madre e figlia, oggetto delle sue "satire". Abitava una casetta in pietra, di cui fino agli anni Settanta rimaneva soltanto un modestissimo rudere, in posizione difficilmente accessibile sulla montagna a est di Trevi, in località "La Romita" o "Fosso della Romita" o "dell'Eremita", duecento metri a monte dei ruderi dell'antichissima abbazia di Santa Croce in Val dell' Aquila o chiesa dell'Eremita delle antiche memorie. Scendeva a Trevi per portare la legna e per fare provviste e, all'inizio del corso, dove fino al 1909 era la porta del Lago, veniva immancabilmente fermato e attorno a lui si faceva crocchio. |
Per gentile concessione di Aramndo D'atanasio †2009 |
Era analfabeta, se così si definisce chi non sa leggere né scrivere, ma conosceva lunghi brani dell'Orlando Furioso tramandatigli oralmente da altri pastori. I suoi versi, giunti a noi dopo oltre mezzo secolo di tradizione orale e quasi tutti di terza mano, sono ormai incompleti e alterati. Le incertezze dei testi e le conseguenti molteplici versioni, che si è cercato di riportare fedelmente, non derivano soltanto dalle eventuali imprecisioni dei dicitori che ci hanno tramandate le "satire", ma anche dal fatto che lo stesso autore probabilmente le esponeva di volta in volta con termini diversi, non potendole registrare con la trascrizione. I versi delle "satire" sono sempre in endecasillabi, proprio come i versi dell' Orlando Furioso che aveva profondamente assimilato. Tra quelle qui raccolte soltanto tre fanno eccezione e questo fa dubitare della loro attribuzione. É da notare che, nelle composizioni più lunghe e complesse, la prima quartina è composta in rime alternate (ABAB), mentre le successive in rime baciate (CC DD). Questo schema è tipico della composizione estemporanea, perché prima di cominciare la declamazione il poeta aveva la possibilità di formulare un primo concetto organizzandone la rima - sempre avendo come riferimento l'Orlando Furioso - mentre per le strofe successive andava avanti cercando la rima verso per verso. |
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Le fonti
Prima del 1975 esistevano soltanto frammenti di cinque o sei "satire" trascritte, di cui si è a conoscenza: tre da Vincenzo Giuliani e due nel giornaletto cilclostilato "Il Clitunno". Tutto il resto veniva tramandato oralmente. | |
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Agostino Canovari (Custinu de Caffè) nato nel 1912 era notoriamente ritenuto il più autorevole dicitore, tanto che, sono le sue parole, " Sono quarant'anni che sto a racconta' 'ste cose"! Le "satire" con la sigla AC 75 sono state registrate a Trevi nel giugno 1975 dalla sua viva voce. |
AC 75 |
Trascrizione della registrazione fonografica effettuata a Trevi nel giugno 1975 |
AC81 | Versi declamati in un incontro occasionale il 1 maggio 1981 |
AC84 |
Trascritta da Alberto Barbini dalla viva voce di Agostino Canovari il 1/6/1984. |
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AZ | Aldo Zappelli (Trevi, 1925) figlio di Faustina Bartolini. |
Quintilio D'Atanasio, nato a Coste nel 1909, avava notevole familiarità con Marchittu. Era il proprietario del bosco della "Romita" che prima era appartenuto al poeta. | |
D'A75 |
Trascrizione sotto dettatura a Trevi il 16 agosto 1975. |
D'A 77 |
Trascrizione sotto dettatura a Trevi il 15 dicembre 1977. |
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Domenico Rosignoli (Sciarle), nato nel 1899, conobbe bene Marchittu poiché andava abitualmente a legnare alla Romita insieme alla sorella maggiore, che a suo dire era l'oggetto di una certa simpatia di un figlio del poeta. |
DR 76 | Trascrizione sotto dettatura a Trevi il 4 e 13 marzo 1976 |
Piergiorgio Zappelli. Da bambino recitò la poesia sul palcoscenico del Clitunno, in un "rivista" messa in scena da studenti di Trevi. | |
GZ 09 | Trascrizione a memoria nel gennaio 2009 |
MZ 76 | Mario Zappelli, figlio di Faustina Bartolini. |
Nazzareno Favetta (1900 -) Agricoltore, potatore specializzato e boscaiolo. Tra compagni di lavoro si "chiamavano" con le "satire". | |
NF 78 | Trascritte dalla sua viva voce a Bovara nel 1978. |
Vincenzo Giuliani (Céncio), 1904 - 1980, poeta egli stesso oltre che pittore e fotografo. | |
VG | Autografo e dattiloscritto in epoca imprecisata, ma prima del 1970 |
VG 78 | Trascritte dalla sua viva voce nel 1978 |
082-08Z
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.*Foto cm 18x24, riprodotta intorno agli anni '60, pesantemente ritoccata e colorita a mano, dallo studio Salomone di Brescia, ove probabilmente si era trasferito qualche parente. |