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IL BOSCO COME LUOGO DI CACCIA E DI GOVERNO DEI RE FRANCHI

In alcune opere come per esempio la vita Karoli, di Eginardo a negli Annales Regni Francorum, il bosco non solo compare come luogo di sfondo per narrare ed ascoltare le gesta dei sovrani, ma anche il luogo di caccia e di governo. Dalle cronache medioevali sappiamo che i restanti erano soliti cacciare nei Volsgi e nelle Ardenne. Le campagne di caccia si svolgevano in qualsiasi stagione: in estate, in autunno, in primavera e per lungo periodi. In certi luoghi, i re franchi facevano preparare gli accampamenti che contenessero anche delle zone riservate per l’attività di governo. Sappiamo che negli anni 802-805per esempio, il re Carlo 1° mentre era occupato con la sua corte a cacciare ebbe il tempo di incontrarsi con il pontefice che celebrò anche una messa.

Nel 805 in compagnia di suo figlio, tornato dalla guerra, fece un soggiorno di caccia particolarmente lungo che si protrasse dall’estate per tutto l’anno.

Anche altri re franchi, durante le campagne di caccia, si dedicavano all’attività di governo. Nell’825, per esempio l’imperatore dopo aver celebrato la pasqua nella cattedrale di Aquisgrana, decise di dedicare un mese circa alle campagne di caccia; in questo periodo ricevette una delegazione bulgara per discutere questioni di confine. Il re non era solo l’imperatore del regno ma anche padrone del bosco e poteva usarlo come preferiva senza limitazioni di leggi e vincoli di sorta.

 

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