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Proverbi Umbri raccolti da Oreste Grifoni
49- ALBERI -PIANTE - FRUTTI - LEGNAME (pagg. 145-147 )
Nota: Tra parentesi acute < > è riportato il numero della pagina.
1.
- La mandola sciocca fiurisce lu gennaru quanno fiocca.
2.
- Li piantuni (olivi) piantano.
Talora, per anni e anni, non dànno sufficiente fruttato.
<146>
3.
- Non m'abbandonà', che 'n t'abbandono.
E' l'olivo che razionalmente esige di essere concimato ogni anno, perché così trattato, potrà retribuire il coltivatore dei benefici da lui avuti.
4.
- A li piantuni un mattu sopra e un saviu sotto
5
- Tre S vole lu piantone: sole, solo (deve essere a distanza dagli altri alberi), sale (concime). [o "Stabbiu"= letame]
6.
- La noce nòce. Si crede che la stia ombra sia nociva.
7.
- Vigna de mio patre, piantoni de mio nonno.
L'olivo dà il frutto molti anni dopo che è stato piantato.
8.
- L'ulia fa sette cascate.
9.
- Meju bianca (l' oliva) pe' lu patrone che nera pe' l'antri.
10.
- La punta de lu pinu buscara (danneggia) lu più vicinu.
11.
- La cicuta chi la magna non la sputa.
Pianta ombrellifera velenosa.
12.
- La 'nsalata più se taja e più cresce.
13.
- 'Gni erba ha la sua virtù.
14.
- Pe' S. Lorenzu, la noce se spacca pe' mmenzu.
15.
- L'avena svena.
Sfrutta troppo il terreno con, danno delle altre piante.
Tosc
- Quando la terra vede la vena, per sett'anni la terra trema.
16.
- Le fâe non vôju' esse' nè nonne nè zie.
Si devono seminare, :nello stesso terreno, un anno sì e un anno no.
<147>
17.
- Le fâe vô' co' lu ranu.
Il prezzo delle fave è determinato da quello del grano.
18.
- Fâa cottòra vôle la pelatora.
Le fave cottore esigono l'acqua molto calda.
19.
- Lo granturco ha da ji' sette volte all'inferno.
Per il suo sviluppo è necessario molto sole con alternative di pioggia.
20.
- Le mela entrano pe' la porta e ariscappano pe' la finestra.
Nell' inverno molte infradiciano e vengono gettate.
21.
- Grano pestu fa bon cestu.
Il grano che germoglia, se viene calpestato, moltiplica il suo prodotto.
22.
- Lu piantone binidittu arde verde e arde siccu.
23.
- Lu legnu de cerru scortica (fa morire col gran peso) l'asina, ma fa lu focu bellu.
24.
- Le legna' d' urmu (di olmo) nè pe' lu focu nè pe' lu furnu.
26.
- La bacchetta de crugnale scoccia l' ossa e non fa male.
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