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Proverbi Umbri raccolti da Oreste Grifoni

13 -  RICCHI - POVERI - AVARI  (pagg. 59-60)

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Nota: Tra parentesi acute < > è riportato il numero della pagina.

 

<59>

1.

 

 - La povertà è scura come la morte.

 

2.

 

 - Chi e poviru è malvistu.

    Se la povertà è congiunta all'onestà non e malvista, ma ha bensì diritto al rispetto di tutti.

 

3.

 

 - Lo sangue de li puritti piace a tutti.

    Lo dicono i socialisti.

 

4.

 

 - Superbia de poviru e focu de paja durano poco.

 

5.

 

 - Le mosche se poseno sempre su la groppa dell'asinu più macru.

    Le sventure colpiscono di preferenza i più poveri e i più deboli.

Abruz.

 

 - Sopr'a lo debbele cale lu fulmene.

 

6

 

 - Meju in statu de povertà che de birbaria.

 

7.

 - Povertà non guasta gintilezza.

 

8.

Lat.

 

 - Lu purittu n'ha mai ragione.

 - Pauperum rationes vacuae sunt.

 

9.

Franc.

Spagn.

 

 - Povertà n'e vizio.

 - Pauvreté n'est pas vice.

 - Sobreza no es vileza.

 

10.

 

 - Chi co' li poveri è sboccatu, sarà sempre tribulatu.

         Qui despicit pauperem, exprabrat factori eius.    (SALOM.: Proverbi)

 

11.

 

 - Lu poviru reale (onesto) pe' tuttu 'l munnu vale.

 

13.

 

 - In casa de poviri non mancano mai tozzi.

   É una forma di complimento che il povero usa quando vuol ricevere in sua casa persona di riguardo, quasi per darle animo ad accogliere l' invito fattole.

<60>

13.

 

 

 - Lu stracciusu passa pe' puzzulusu.

 

14.

Lat.

 

 

 - Dio te sarvi da 'n poviru arricchitu e da 'n signore impoviritu.

 - Asperius nihil est cum surgit in altum. (CLAUDIO EUTROPIO 1, 181)

15.

 

 - Palazzi granni e scimmie in finestra.

 I palazzi dei ricchi signori accolgono sempre belle ragazze, che passano il tempo alla finestra a civettare.

 

16.

 

 - Li signori so' tristi; li poviri puzzano.

 

17.

 

 - Lu tesoro l'avaru lu têne (possiede), ma pe' poviru se têne [ritiene].

 

18.

 

 - L'avaru è come lu porcu; è bonu quann'è mortu.

 

19.

 

 - All'occhiu de l'avaro 'gni paja è 'n paiaru.

 

 

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