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La chiesa monumentale della Madonna delle Lagrime XVII |
(Tommaso Valenti, La chiesa monumentale della Madonna delle Lagrime, Roma, Desclée, 1928 - pagg. da 182 a 183) [ I numeri in grassetto tra parentesi acute < > indicano le pagine del volume originale. Le parole divise a fine pagina sono trascritte interamente nella pagina in cui iniziano] |
4° - L'ALTARE MAGGIORE
Questo altare era stato concesso, in origine, alla famiglia Beci, di Trevi. Ma, estinta questa, Giacomo Valenti, governatore delle armi dello stato d'Urbino, presentò domanda, al generale dei Lateranensi perché volesse concedere a lui questo altare, e dargli il permesso di collocare monumenti sepolcrali della famiglia nelle due pareti laterali. Si obbligava, intanto, di erogare 50 «scudi» per restauri a quell'altare, che era destinato al Sacramento, ma dedicato alla Annunziata. Della domanda del Valenti si occupò la Dieta dei Lateranensi adunata a Reggio Emilia in S. Maria della carità il 19 Maggio 1683; e concesse quanto veniva domandato, salve le necessarie approvazioni da parte del visitatore e dell'abate delle «Lagrime» (3). ________________________ (3) Atti capitolari dei Canonici Regolari Lateranensi i n Archivio d i S. Pietro in Vincoli. Vol. 1682-87.
Dopo questa formalità fu stipulato a Trevi il relativo istrumento, in data 17 Luglio 1683(1). Con la scorta di queste notizie e visto il carattere dell'attuale altare, dobbiamo ritenere che a questa epoca rimonti la sua costruzione, come è ora. Essa, infatti, è del tutto seicentesca: ma senza pretese artistiche. All'altare che è isolato dalla parete dell'abside, si accede per quattro gradini. Notevole il tempietto in legno intagliato e clorato, di stile bramantesco, collocato sopra l'altare, come «residenza» per il Sacramento. Il tempietto posa su di un cumulo di nuvole. Quattro gruppi di colonne sorreggono la cupola: e sopra ognuno di essi è la piccola statua di un evangelista. Ai lati due angeli adoranti. L'impalcatura in legno, che, al di là dell'altare, sorregge l'organo sotto la finestra bifora dell'abside, fu costruita con poca cura e nessuna eleganza — forse con intenti provvisori — nel 1886, quando furono celebrate le feste del IV centenario della Madonna delle Lagrime. Nonostante l'assenza di opere d'arte notevoli, devesi riconoscere che l'insieme di questo altare è ben proporzionato allo ambiente. Il finestrone biforo che è nel mezzo della parete di fondo conserva nella parte superiore gli avanzi di una vetrata a colori, della quale vediamo ancora una Vergine e due serafini ai lati. ________________________ (1) Archivio Valenti - Instrum. - Pars I., N. 49, f. II ss.
È sull'angolo della crociera di sinistra. Molto modesto nelle sue proporzioni, non ha alcun rapporto di simmetria con gli altri. Fu eretto — forse a titolo votivo — da Alfonso Valenti nel 1690 circa. Sopra l'altare è in una nicchia a fondo azzurro, chiusa con una vetrata di piccole lastre, un Crocifisso in marmo bianco, di fattura assai ingenua e non bella.
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(Tommaso Valenti, La chiesa monumentale della Madonna delle Lagrime, Roma, Desclée, 1928? - pagg. da 182 a 183) |
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