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Giovanni Chiaramonti (1861- 1942) pittore
2 - Mostre riconoscimenti e onorificenze
1892 | Foligno | Mostra Agricola Industriale: medaglia di bronzo con Diploma di I grado. |
1894 | Todi | Mostra Fiera Mandamentale Agricola Industriale Artistica: medaglia d'argento. |
1897 | Roma | Mostra imprecisata - Un suo quadro "Ritorno" (una contadina in costume ciociaro accompagna un gruppo di oche lungo un'ampia strada di campagna fiancheggiata da alberi) fu acquistato dal Ministero degli Esteri. |
1899 | Perugia | Esposizione Generale Umbra Medaglia d’Oro al Merito Artistico per pittura di paesaggio. |
1903 | Bologna | Diploma di I grado per il Periodico Didattico Artistico Illustrato (Scuola del Disegno). |
1907 | Massa |
“La Reale Accademia Scientifico Letteraria de' Rinnovati di Massa” lo invita e lo iscrive a farne parte come socio ordinario. |
1912 | Firenze | Esposizione Primaverile di Belle Arti. |
Carrara | Accademico per Merito Corrispondente dell’Accademia di Belle Arti. | |
1921 | Savona | Esposizione di Belle Arti. |
1923 | Todi | Mostra Todina del Lavoro – Associazione Commercianti e Movimenti Forestieri. |
1925 | Perugia | Accademico per Merito Corrispondente dell’Accademia di Belle Arti. |
1930 | Pisa | Iª Mostra di Arte, a cura del Sindacato Artisti. |
1931 |
Pisa San.Rossore |
IIª Mostra di Arte, a cura del Sindacato Artisti. |
1932 | Pisa |
In quiescenza per raggiunti i limiti di età. |
1935 |
San Rossore |
Ufficiale dell'ordine della Corona
d' Italia insignito da S.M. Vittorio Emanuele Re d'Italia |
1937 |
Pisa |
Teatro Verdi -Commenda nell’Ordine della Corona d’Italia consegnata da S.A.R. Il Principe Umberto di Savoia e da S.A.R. la Principessa Maria Josè del Belgio. |
Pisa | Varie mostre durante la sua
permanenza. Tra il 1942 e il 1944 - Mostra retrospettiva postuma. |
Alcune sue opere sono state acquistate ed esposte
dalla “Bottega d'Arte Ciardelli” di Pisa, dalla Galleria d'Arte dei
Fratelli d'Atri a Roma, dalla Galleria d’Arte “Interart Galleries” a New
York che commercializzava i suoi quadri anche nella “Bottega d'Arte S.
Marco” a Venezia. Nel vasto campo della sua pittura, trattò ogni
soggetto: composizione, interni, figura; più di tutto però, il paesaggio
che, diceva lui, non gli dava soggezione, come il modello. Nei suoi
paesaggi, capeggiavano molte “marine” con mareggiate, ed effetti di sole
sul mare, scene campestri, come nei paesaggi della Lucchesia e
dell’Umbria, molti punti di Pisa e dintorni, ebbe più di tutto meriggi e
tramonti. Amava dipingere sotto un sole scottante che lo accecava, con
l’ansia di raggiungere, in pieno, l’effetto desiderato. Nell’amoroso
entusiasmo, non sentiva nulla che lo tormentasse, all’infuori del
raggiungimento di ciò che voleva esprimere; amava tanto il sole, diceva
che avrebbe voluto dipingerlo, ma il sole non si dipinge, come nessuno ha
mai potuto dipingere, la bellezza sovrumana, suprema del suo modello,
creatore, infinitamente più bello di lui.
Dei pittori esteri, prediligeva: Rembrandt, Van Dick,
Van Gogh, degli italiani, fra i più moderni del suo tempo, e poco prima,
tutta la scuola dei “Macchiaioli” toscani, con a capo Giovanni Fattori,
Paolo Michetti, e poi Mancini,
Segantini, Irolli di cui amava la pittura forte, consistente, dove viene
riprodotto il vero come è veramente, senza deformazioni o tormentose
ricerche di astrattismo o altro. Il poeta Ettore Magni, dedicò a Giovanni Chiaramonti,
più d’una delle sue più belle e delicate poesie, chiamandolo “Luminoso
pittore”, egli ne ha fatto, in quei brevi versi, il ritratto più vivo e
toccante, forse miglior elogio della sua arte. Notizie fornite da Amalia Cecchini, pronipote,
desunte da appunti e documenti raccolti da |
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