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Famiglia trasferitasi a Trevi tra Ottocento e Novecento, proveniente da Abeto. L'unico stemma si trova nella chiesa di S. Emiliano, sullo schienale di una bella panca, che una targhetta sull'inginocchiatoio attribuisce alla suddetta famiglia. La forte somiglianza con lo stemma della famiglia Ciccaglia.1, famiglia già allora estinta, potrebbe far ipotizzare che si tratti dello stesso stemma forse passato alla nuova famiglia in seguito a un matrimonio.Ma potrebbe trattarsi di semplice somiglianza perché la famiglia era ascritta tra la nobiltà di Pistoia.
"la famiglia e'di origine toscana (Pistoia),e fino al 1700 i principali esponenti (facenti parte della nobilta' di questa citta') si occupavano delle confraternite dei doganieri principalmente al confine fra Granducato di Toscana e Stato Pontificio. Il motivo del loro trasferimento ad Abeto, Ancarano e Trevi avvenuto all'inizio del 1700 probabilmente era legata allo stretto rapporto fra tali confraternite e questi paesi." .2
A Trevi possedevano una casa in Via Fantosati e un frantoio, che implicava anche possedimenti di terreni olivati. Il frantoio, in un edificio
isolato appena fuori la "porta del Cieco", fino alla metà del '900 veniva
comunemente indicato come toponimo "Molino di Cesqui"
Prima del 1950 i Cesqui si erano trasferiti a Roma ove il Dott. Virgilio possedeva una farmacia. Speranza Cesqui (17/12/1908 - 31/3/1995), monaca benedettina con il nome di Maria Elena, fu abbadessa del locale monastero di S. Lucia |
Stemma della famiglia Cesqui -Trevi, Chiesa di S. Emiliano- Schienale di panca |
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