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Ex chiesa e ospedale di S. Tommaso
1- L'edificio 
 

L’edificio sovrasta la strada statale Flaminia che in seguito all’ampliamento del 1961 ha invaso parte del terreno ad esso pertinente. A causa della massiccia industrializzazione della zona, numerosi capannoni, compresi quelli delle serre ormai inutilizzati, praticamente soffocano l’edificio che fino all’ultimo quarto di secolo sembrava molto più imponente in quanto era l’unico esistente in una vasta area esclusivamente adibita a colture agricole.
Il complesso si può considerare come formato da tre corpi, uno al centro, uno verso nord e l’altro verso sud, costruiti in epoche diverse e più volte rimaneggiati.

Trevi, Italy. Ex lebbrosario e chiesa di S. Tommaso

 

Trevi, Italy. Ex chiesa di S. Tommaso - Epigrafe
Facciata e stipiti della porta dell'antica chiesa.
Lapide apposta dall'Abate Filippo Valenti.

Il più antico è il piano terreno del corpo centrale in cui si ravvisa la facciata della chiesa romanica dedicata a S. Tommaso. E’ una bella costruzione in pietra lavorata, di classico stile romanico, risalente probabilmente al XII secolo. Come tutte le numerose chiesette di quell’epoca nella nostra zona, è rigorosamente orientata con la facciata verso ovest. E’ sormontato da una costruzione più moderna, probabilmente della seconda metà del XIX secolo, quando il complesso passò alla Congregazione di Carità e venne ristrutturato come casa colonica. Alla stessa epoca si può attribuire la costruzione o modifica del corpo sud (verso Parrano). La parte a monte verso nord è invece una costruzione molto antica, di poco posteriore alla chiesa, sicuramente era l’antico lebbrosario. La parte verso valle fu successivamente aggiunta e mostra la caratteristica scala esterna delle case rurali della zona.

 

La lapide recita così:

SISTE VIATOR AC DISCE NOVUM LOCI DECUS
HIC UBI ANNO MDCCXXXIV MENSE MARTIO
MORATUS EST CAROLUS III REX HISPANIARUM
CUM AD UTRIUSQUE SICILIAE REGNI POSSESSIONEM

CAPESSENDAM PROGREDERETUR
PIUS VI PONT.MAX.
CUM VINDOBONA ROMAM REDIRET
PARUMPER CONSEDIT
A.D. III IDUS IUN. ANNI MDCCLXXXII
UT COLLEGII CANONICORUM
ET DECURIONUM TREBIATIUM
OBSEQUIA EXCIPERET
PHILIPPUS VALENTIUS
ABBAS ECCLESIAE S. THOMAE
MONUMENTUM PONI IUSSIT.

 

     che potrebbe tradursi:

Fermati viandante e riconosci la nuova magnificenza del luogo.
Qui dove nel mese di marzo del 1734
dimorò Carlo III re di Spagna,
mentre si recava a prendere possesso 
del regno delle Due Sicilie,
Pio VI pontefice massimo,
quando ritornava a Roma da Vienna,
sostò brevemente l'11 giugno 1782,
per accogliere l'omaggio
dei collegio dei canonici e degli amministratori trevani.
Filippo Valenti, abate della Chiesa di S. Tommaso,
fece apporre la lapide.

 

A integrazione delle notizie riportate nell'epigrafe, Tiberio Natalucci annota nelle sue memorie che nel 1814 "il 21 maggio PioVII viene ricevuto nella chiesa di S. Tommaso di Trevi, e nell'annesso casino trattato, con la corte, di lauto rinfresco".1

 

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Aggiornamento: 27 aprile 2017.

Note

1)Zenobi, Carlo; Storia di Trevi 1746-1946, Foligno, 1987, p. 130