Questa chiesa, già citata nel Corpus Inscriptionum
Latinarum (C.I.L.) perché al suo interno furono trovate due epigrafi, ora
conservate nella Raccolta d'Arte di S. Francesco1,
recentemente ci ha restituito altre due epigrafi classiche. Furono
scoperte nel 1970 in occasione di lavori di restauro dell'edificio2. |
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Una lastra di calcare locale di cm 53 x 112 x 22 era all'epoca
riutilizzata nel gradino del presbiterio. Ora sta addossata alla parete di
ingresso. Ha gli spigoli alquanto danneggiati: quello inferiore sinistro manca completamente. L'iscrizione riprodotta a lato è su due righe, alte rispettivamente mm 68 e 56 e occupa soltanto l'estremità superiore della lapide. Un incavo irregolare di dm 22 x 13 ha danneggiato ambedue le righe. |
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Si possono leggere le seguenti lettere: |
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La prima riga potrebbe essere interpretata:
T(itus) AV(ufidiu)S - oppure AV(gustu)S, o AV(reliu)S, o
AV(soniu)S, o AV(ienu)S, - T(iti) L(ibertus),
mentre non ci è stato possibile formulare alcuna ipotesi per la parte
mancante della seconda riga. Prima di ENES si scorge la
parte inferiore di un'altra lettera che potrebbe essere una G
o una S. Nell'impossibilità di attribuire una data a questa epigrafe dal contenuto del testo, si può tentare di collocarla nei primi secoli della nostra era per la forma dei caratteri. La presenza della Y d'altronde rivela che l'iscrizione è posteriore all'età repubblicana.
Un'altra epigrafe, pur essendo scolpita in una pietra riutilizzata
nell'angolo sinistro della facciata, era rimasta inosservata perché un
sottile strato di intonaco ne riempiva le lettere. Fu soltanto la
particolarissima illuminazione radente del sole a mezzogiorno che permise di
intravedere qualche segno. |
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La lapide, che nella foto è ruotata di 90° in senso antiorario, misura
cm 45 x 69 x 23,5 ed è arrotondata nella parte superiore. Si può leggere:
I N A G R L'altezza delle lettere è di mm 65 nella prima riga e di mm 75 nella seconda. La seconda riga è spostata a destra, e ciò farebbe supporre l'originale presenza di altre lettere nella prima riga dopo AGR, ma l'arrotondamento simmetrico della parte superiore dovrebbe garantirne il taglio primitivo. Dal punto di vista epigrafico questa iscrizione non presenta alcun interesse poiché ricalca una comunissima formula dell'epigrafia funeraria che indicava la presenza di una tomba nel campo alla distanza di 16 piedi.
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Queste epigrafi funerarie, insieme alle altre due già rinvenute in questa chiesetta, denunciano la presenza di una strada già esistente in epoca romana (presso quella civiltà era uso seppellire i morti lungo le strade) e pertanto sono una testimonianza dell'antichità della strada che da Trevi andava verso Foligno. |
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Andrea
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Grafica e gestione: Explica s.r.l. Aggiornamento: 27 aprile 2017. |
Note 1) C.I.L. n. 5002 e n.5008 2) Franco Spellani, Due epigrafi inedite scoperte a Trevi, in Spoletium, n. 15, 1971 |