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La storia di una guida - Ricordi dell'autore Alberto Barbini
Segui le Orme
Trent'anni di successi
Quindici anni prima entrando alla Rinascente, attiratovi da un'invitante offerta di profumi francesi, fui colpito da un’assoluta novità: per venire in aiuto ai clienti, c’erano delle orme incollate al pavimento che accompagnavano, a seconda della scritta riportatavi, al rispettivo punto vendita. Io cercavo il Cabochard ed apprezzai moltissimo l’aiuto prestatomi: ora peregrinerei invano perché, nel frattempo, è uscito di produzione. Qualche anno dopo un amico anconetano si lamentò con me perché non riusciva ad entrare con dei gruppi in Umbria. Per fargli un piacere, mi resi disponibile, soprattutto perché l’impegno non era eccessivo. Avevo avuto modo di maturare una certa esperienza, offrendo, tutte le volte che mi veniva richiesto, di fare la Guida Turistica gratuita a dei gruppi di riguardo che capitavano a Trevi.
Chiesi all’amico anconetano la consistenza e la durata della permanenza del gruppo: 50 persone, un’ora e mezza. Allora, ideai il percorso di Segui le Orme.
L’idea di farne un opuscolo con tanto di orme disegnate lungo tutto l’itinerario venne successivamente e mi fu molto indispensabile l’aiuto dell’amico Franco Spellani e, soprattutto il suo computer. Gliene parlai, ottenni la sua entusiastica collaborazione, sempre gratuita, vizio che tuttora dura.
Mancavano pochi giorni alla Pasqua che, quell’anno [1987 ndr], cadeva il 19 Aprile, e decidemmo di sfruttare le opportunità del Ponte Pasquale, quello del 25 Aprile, infine, quello del Primo Maggio che cadeva di venerdì. L’idea era di fotocopiarne una trentina. L’opuscolo terminava con l’invito a ripresentarsi alla Pro Trevi per esternarci i loro rilievi. A quel punto avremmo richiesto indietro l’opuscolo che, nella nostre intenzioni, avremmo potuto riciclare.
Credo che fosse il Sabato Santo, io stavo all’Ufficio della Pro Trevi, piazza Mazzini n. 9, in attesa di una telefonata di Franco che mi avrebbe comunicato il numero delle fotocopie che avrebbe scroccato a un suo amico. Quand’ecco entrarono i nostri primi due clienti: una madre, anziana, sottobraccio al figlio, trentenne, entrambi vestiti di scuro. Chiedevano ciò che avevo in mano, glielo illustrai e, quindi, consegnai. Da quel momento iniziò una trepidante attesa del ritorno per i giudizi, valutazioni e quant’altro.
Quando rientrarono prontamente chiesi loro com’era andata. Agli entusiastici complimenti per la felice iniziativa, tentai d’approfittare richiedendo la restituzione dell’opuscolo. S’offrirono di pagarlo: mai avrebbero accettato di restituirlo!
Poco dopo alla telefonata di Franco gli partecipai i complimenti che avevo ricevuto e l’invito a fotocopiarne il numero massimo possibile, perché altri tre erano in giro e il riciclaggio degli opuscoli era impossibile.
Le utili informazioni che ricevemmo ci riproponemmo di sfruttarle per il ponte del 25 Aprile.
Per l’occasione inserimmo un grande cartello con tutte fotocopie di gigantografie d’immagini di come era Piazza del Lago sino agli inizi del ‘900. Il che suscitò l’interesse anche di qualche trevano.
Dato che l’opuscolo terminava con un invito a presentarsi per esternarci le proprie impressioni, ne ricevemmo tantissime, talune inserite fra le ante della porta. Altre, per posta, e, a tal proposito, me ne ricordo una, simpaticissima, che comunicava che avendo richiesto ad un giovane ove fosse la Pinacoteca, questi l’indirizzò ad una paninoteca.
Poi, inaspettata, giunse la lettera che ci inviò il Sig. Manfred Wick, che vale la pena di leggere. A mia memoria fu l’unica lettera letta in Consiglio, alla quale fu, poi, deliberato di rispondere per ringraziamento.
Monaco, 8/6/87 Egregi Signori, dopo aver passato due settimane di vacanze nell’Umbria mi preme di rivolgervi
qualche riga di ringraziamento e di riconoscimento.
Durante il nostro viaggio la vostra città era per mia moglie e per me una vera
sorpresa e ci dava un'impressione indimenticabile.
Arrivavamo a Trevi verso sera dopo aver visitato alcuni luoghi della Valle Umbra
Sud e prima di tornare ad Assisi volevamo dare un'occhiata alla città che ci
aveva attratto già da lontano per la sua posizione dominante e sovrastante la
valle. Appena arrivati in piazza Mazzini fummo accolti da alcuni signori
gentilissimi che ci munirono di informazioni e del Breve Itinerario Turistico di
Trevi edito dall'Associazione Pro Trevi. Poi seguendo sempre le orme bianche sul
lastricato cominciavamo la nostra scoperta di Trevi ed eravamo colpiti dalla
ricchezza di monumenti storici ed artistici e di vedute panoramiche. Durante la
nostra passeggiata attraverso la città affascinante potevamo approfittare delle
informazioni dateci nell'itinerario dettagliato. Vorrei ringraziare i gentili
signori che ci hanno preparato tanto bene e calorosamente per la nostra visita
della vostra città ed innanzitutto vorrei dare espressione al nostro
riconoscimento per la bellissima idea di aiutare lo straniero con le orme
dipinte sul pavimento delle strade.
Con queste orme e munito dell'Itinerario il turista si sente accompagnato da una
guida che gli parla con competenza e piena d'amore della città di Trevi.
Grazie all'iniziativa dell'Associazione Pro Trevi quella sera a Trevi la terremo
sempre nella nostra memoria.Con distinti saluti.Manfred Wick
L’Opuscolo-Guida iniziava al punto 1 con una porta che
non c’era più, per giunta incastrata nelle mura delineate fra Torrioni,
sparite/i. Proseguiva al punto 2 con un teatro dichiarato inagibile dal Sindaco.
Al punto 3, con una chiesa chiusa. Al punto 4 e 5 con due dipinti murali, appena
visibili. Poi, s’entrava in Piazza dove s’incontrava la
Muta, non quella
delle Lacrime che, allora, era ancora vivente
(personaggio straordinario, ospite e factotum dell'Istituto Mons. Bonilli
adiacente alla chiesa della Madonna delle Lacrime. ndr), bensì la Torre ed una
Pinacoteca invisibile, e mi fermo qui per non tediare il lettore.
Segui le Orme ha svolto egregiamente il suo compito: d’accattivante
guida turistica e di calda promotrice del restauro della città.
Il primo lavoro interessò il dipinto dei
Santi Protettori eseguito dalla Coobec di Spoleto e a spese della Cooperativa
Oleificio. Poi, in rapida successione, le pavimentazioni delle vie, il Teatro,
la Torre, la Pinacoteca e chiesa di San Francesco, Santa Reparata,
l’Annunciazione e, buon ultimo, il San Cristoforo di via dell’Ospizio.
A tal proposito
due furono le motivazioni di quella deviazione
apparentemente incomprensibile: trovare le foto per far vedere quanto fosse
bella la strada con quelle due scalinate che, di rimpetto, sembravano
confrontarsi, una che saliva ripida e quell’altra, più proporzionata e più
comodamente accessibile. Poi c’era l’Ospizio di Sant'Emiliano, con il suo
caratteristico portale contornato da una parete con dipinti da restaurare.
Oggi, 29 Maggio 2016, avendo avuto notizia del restauro
ed averlo veduto, ho ritenuto, novello Ser Mugnoni, di tramandare questi ricordi
e registrarli come un’ulteriore vittoria di
Segui Le Orme.
Poi, uscito di casa mi sono accorto che, nel frattempo
che scrivevo queste memorie, il carissimo amico Franco Spellani,
aveva, di nuovo, rinfrescato le orme.
Grazie.
Questi due articoli, qui sotto, uscirono entrambi venerdì 8 Maggio 1987, sul “Corriere dell’Umbria”, quello sopra e su “La Nazione”,quello sotto: registrano il sorprendente successo dell’iniziativa.
TREVI -
Interviene il vice presidente della Pro Trevi, Alberto Barbini:
Il
Consiglio dell'Associazione Pro
Trevi, nell'ultima assemblea generale dei soci, aveva promesso che avrebbe
affrontato il problema del turismo a Trevi non più sporadicamente ma anche, come
suol dirsi oggi,
misurandosi sul
quotidiano.
Ed il quotidiano
in questo campo significa anche offrire ai turisti, che giornalmente salgono a
Trevi, un itinerario che, seppur
breve, possa dar loro un 'idea della storia e della vita di un piccolo centro.
E' stato pertanto individuato un piccolo giro, all'interno del centro storico,
percorribile in un'ora e segnato con delle orme.
Ai turisti è stato
offerto un opuscolo guida che in 36 punti illustra i principali monumenti e le
opere d'arte comprese nell'itinerario, arricchito con interessanti riferimenti
storici e di vita paesana. I monumenti sono stati visti dalla parte del turista
che vuol sapere che cosa hanno rappresentato e rappresentano e in una rapida
carrellata si passano in rassegna tutti i periodi storici che hanno interessato
la nostra regione. Nulla è stato tralasciato per dare un'idea del tutto nuova
inserendo nell'itinerario anche la vista dell'incantevole panorama ammirabile da
un torrione del XIII secolo. L'esperimento iniziato per il “ponte" del 1° maggio
è stato accolto entusiasticamente dai numerosi turisti giunti a Trevi, per cui
sarà sicuramente migliorato ed altre iniziative verranno messe a punto quanto
prima. La Pro Trevi, nel consegnare l'opuscolo, invitava i turisti a ritornare
in sede per esternare tutti i possibili rilievi in merito all'itinerario e al
paese. Il che ha consentito anche di fare una piccola statistica sulla quantità
dei turisti che hanno visitato Trevi in quei tre giorni, la loro provenienza, la
loro categoria sociale, il giudizio sull'Umbria ecc. Ciò che più ha interessato
la Pro Trevi è stato però, il giudizio che la riguardava direttamente. Il coro è
stato unanime: Una guida intelligente. Un paese meraviglioso ma in alcune parti
in forte degrado. Arrivederci".
I
motivi per continuare nell'azione intrapresa e per intraprenderne di nuove non
mancano.
Da
La Nazione
del 08/05/87
«
Segui le orme»
e
così riscopri Trevi
Un successo strepitoso, per certi aspetti inatteso, sta riscuotendo l'iniziativa
ideata dalla Pro-Trevi per offrire ai turisti che salgono al centro la
possibilità di scoprire da soli gli angoli più caratteristici, i monumenti più
importanti. «Segui le orme», titola il breve itinerario offerto a chi, macchina
fotografica in mano, chiede agli uffici della Pro-loco cosa ci sia da vedere una
volta raggiunta, in auto o in pullman, piazza Mazzini.
In effetti di gioielli storico - artistici e di curiosità Trevi ne possiede in
gran numero, ma nessuno ha mai provveduto a sistemare un cartello turistico
lungo la Flaminia, né a reclamizzare in qualche modo le bellezze artistiche
trevane: non esiste neppure un ufficio turistico; le guide, stampate alcuni anni
fa, sono esaurite da tempo.
Per questo, alla Pro - Trevi, hanno pensato di ciclostilare in proprio un opuscoletto che, attraverso trentasei tappe, porti il turista alla scoperta del centro storico. E grazie ad Alberto Barbini e a qualche altro volenteroso, da sabato scorso si è scatenata una specie di incredibile «caccia al tesoro» per i vicoli, nelle piazze, lungo le antiche mura del borgo medievale. Basta seguire le orme stampate in terra con la calce: partendo dall’inizio di via Roma, dalla porta del Lago, in poco più di un’ora si incontrano in rapida successione tutte le perle artistiche che il centro storico può offrire, fino a «chiudere» davanti all’antico ospedale di San Giovanni, a pochi metri dal punto di partenza. Già nei primi due giorni, centinaia di turisti hanno «seguito le orme» che i dirigenti della Pro - Trevi hanno dovuto ridisegnare in terra. Dopo anni di «vuoto» turistico più assoluto, finalmente un’iniziativa concreta: anche così Trevi può recuperare il troppo tempo perduto.
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