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ex Collegio
Lucarini
Monumento ex Allievi caduti
Sull'onda lunga dei sacrifici, degli eroismi e
della vittoria della prima guerra mondiale, nel 1925 fu eretto questo
monumento agli ex allievi di Don Bosco, caduti nel conflitto.
"Aveva nel frattempo preso vita un comitato per l'erezione di un
monumento agli ex allievi del Collegio Lucarini morti in guerra.
Presiedeva il comitato l'ex allievo, medaglia d'argento
Carlo Zappelli
trevano, professore al liceo di Foligno (del quale sarà in seguito
lungamente preside), consigliere comunale, presidente della locale Sezione
dell'Associazione Combattenti. L'azione del comitato fu veramente
incisiva, tanto che il 4 luglio dello stesso anno 1925 il monumento poté
essere inaugurato con solenne cerimonia e larghissima partecipazione di
autorità e di popolo, nonché di ex allievi convenuti da ogni parte. |
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"Il monumento è opera dello
scultore trevano, ex allievo del Lucarini, comm. prof. Renato Mancia,
lo stesso che collaborò al monumento ai Caduti del Comune. Renato Mancia, di solida base scientifica, si formò in gioventù alla scuola dei fratelli Riccardi, trevani, illustri antiquari. Deve la sua notorietà in campo nazionale anche come dirigente dei Laboratori di Ricerche Scientifiche dell'Accademia Nazionale del Restauro, creati dallo stesso prof. Mancia, poi passati nel 1941 al Ministero dell'Educazione Nazionale. Ebbe i suoi primi laboratori ad Assisi e a Lugano. E' autore di diverse pubblicazioni sull'arte del restauro".1 In due lapidi sono elencati, a perpetua memoria dei posteri, i nomi dei caduti. |
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E sul masso di base sono scolpite le parole
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All'atto dell'erezione del monumento c'era soltanto la prima lapide in
travertino. L'elenco inizia con il Capitano Loreto Starace di Castellammare di Stabia, che conferma come già dai primissimi anni della gestione dei Salesiani il Collegio Lucarini fosse noto e apprezzato ben oltre i confini regionali. Loreto Starace fu un magnifico esempio di cattolico impegnato, come si direbbe oggi. Nella sua breve e intensissima vita a Napoli, in Francia, Inghilterra, Canada e Stati Uniti, si prodigò in innumerevoli opere di straordinario apostolato e di autentica carità cristiana. Scoppiata la Guerra Mondiale, partendo per il fronte dichiarò: "Vado a versare il mio sangue non solo per formare un'Italia più grande e più forte, ma specialmente perché divenga più nobile e più pura". Frase che è sintetizzata sulla base del nostro monumento. In 50 giorni di guerra fu decorato con due medaglie d’argento e una di bronzo e fu promosso al grado di Capitano per meriti di guerra. "Il suo corpo riposa attualmente nel santuario del S. Cuore in Scanzano di Castellammare di Stabia, in attesa che venga elevato agli onori degli altari". (http://www.torreomnia.com/religione/loreto_starace/set_frame_starace%20.htm) La seconda lapide, intitolata ai "caduti del dovere" fu eretta con altrettanto solenne cerimonia il 29 dicembre 1930. Commemora i militari caduti in tempo di pace e tra i primi vi figurano due avieri.
Il capitano Leopoldo Eleuteri, ingegnere, decorato con tre medaglie
d’argento e con la Croce di guerra figurava nella gloriosa lista dei 42
Assi italiani. Morì il 19 gennaio 1926 a Furbara mentre collaudava un
nuovo aereo. Il Serg. Magg. Elio Stemperini, medaglia di bronzo alla memoria, cadde il 27 novembre 1930 a Orbetello, durante un ordinario volo di esercitazione a bordo del glorioso idrovolante S55. Radiotelegrafista, era stato selezionato nella formazione degli equipaggi della prestigiosa crociera transatlantica di Balbo del 1932.
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Monumenti e lapidi dei caduti di Trevi
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Note 1) Zenobi, Carlo, 1987, Storia di Trevi dal 1746 al 1946, Todi, Arquata, p. 353. Carlo Zenobi, avvocato, ex allievo del Collegio Lucarini, per lunghi anni segretario e animatore dell'Unione ex allievi di Trevi, è la memoria storica del XX secolo a Trevi. |