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Monastero di S. Lucia |
itinerario giubilare |
( Da un dattiloscritto di Don Sossio Fioretti, 1979)
Il Monastero di S. Lucia, come risulta dai documenti
dell'Archivio, fu fondato nell'anno 1344 da Nardulo Accorsucci, nobile trevano, il quale
donò ad esso tutti i suoi beni. Il nome "S.Lucia" deriva dal fatto che Lucia era la moglie del fondatore, la quale vi si ritirò insieme alle figlie. Sembra che fosse preferita la regola di S. Benedetto a causa di una figlia dell'Accorsucci chiamata Scolastica, nome della santa sorella di S.Benedetto. Numerose giovani accorsero ben presto al Monastero, prima come semplici oblate, "poi come monache secondo la regola di S. Benedetto". Passarono nel Monastero, nel corso dei secoli, come confessori e predicatori i più illustri personaggi del tempo, come per esempio S. Leonardo a Porto Maurizio. Importante l'opera di un certo P. Giovanni Battista Cancellotti della Compagnia di Gesù, insigne predicatore, il quale avendo raccolta un'immagine della Madonna del Bell'Amore, di carta, abbandonata sul lido di Livorno, la donò al Monastero. Anche ora è molto venerata, posta nel coro delle Monache a destra del Cancello. Il Coro è fattura della prima metà del secolo scorso, voluto da Donna M. Luisa Prosperi, anche se essa non ne vide il completamento. Nella Chiesa di stile barocco c'è un bel quadro raffigurante il martirio di S. Lucia; è anche firmato, ma la firma è illeggibile. Nel retro del parlatorio principale c'è un bellissimo affresco del '300, di autore ignoto, staccato da una parete del Monastero e rappresentante una Natività. Durante l'invasione napoleonica il Monastero fu soppresso e le monache disperse. Nel 1815 le superstiti poterono rientrare e riprendere la vita monastica insieme ad un gruppo del vicino Monastero di S. Croce. Ma la vita monastica fu riportata a regolare osservanza dalla Serva di Dio M. Luisa Prosperi. Oggi ospita 24 monache provenienti dalla zona di Trevi, dall'Abruzzo, dalle Puglie, dedite alla preghiera e al lavoro secondo lo spirito di S. Benedetto. Le monache vivono fiduciose che questo glorioso monastero possa continuare la sua storia con rinnovato vigore, come testimonianza luminosa di consacrazione totale. |
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