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Proverbi Umbri raccolti da Oreste Grifoni
52- GIUOCO DEL LOTTO E DELLE CARTE - PRESTITI AL GIUOCO (pagg. 153-155 )
Nota: Tra parentesi acute < > è riportato il numero della pagina.
1.
- Chi giuoca al lotto e spera de vence, scappa da li stracci e va ne li cenci.
2.
- Chi da lu lotto spera soccorsu; mette lu pilu lungu come l'orsu.
3.
- Diavulu 'n guasta croce.
Il più delle volte, nei tresetti e nelle briscole, rimangono compagni coloro che, nel sorteggio, si trovano di fronte nel tavolo da, gioco.
<154>
4.
- Chi fa lu primo (puntu) non fa l'últimu.
5.
- Chi 'nsa giocà' giochi «denari ».
6.
- Pija-e-mitti fa buon giuoco; - e
- Se vuoi l'assu cala bassu.
7.
- Carta venghi e giocator si vanti.
8.
- Carta arvortata, carta mischiata.
9.
- Partita arriata 'nfu mai vinta.
10.
- Otto e tre mai vincé (giuoco della scopa).
11.
- Chi vence e pu' ciarfà, jé tocca de pagà'.
12.
- Meju a muri' c' arrìà' a cinquantanove (giuoco della briscola); - e
- Meju annà' pe' lena (legna) quanno piôe, ch' a briscola armanè' a cinquantanove.
13.
- Meju cecàsse che jocà un asse.
14.
- Chi ha sette perde.
15.
- Chi perde nel gioco, va a casa a poco a poco.
16.
- Chi è fortunato in amor non jochi a carte.
17.
- 'Nte mette' a jocà', se 'n vôi piriculà.
18.
- Lo tresette lu nventarono quattro muti.
Osservazione per coloro che, contrariamente alle regole del giuoco, danno ammonimenti o ammiccano al compagno durante la partita.
19.
- Il giuoco è guerra. (Lago Trasimeno).
20.
- Vence chi non joca.
La vittoria, nel giuoco, è di coloro che se ne tengono prudentemente lontani.
<155>
21.
- Giocator che tu vedi, (resterà) senza carze e senza scarpe ai piedi.
22.
- Chi presta al jocu, piscia su lu focu.
Vuol dire che fa cosa a lui dannosa, perché, d'ordinario, è vinto da colui a cui ha fatto il prestito.
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