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Fabiano Benedetti Valentini
Chirurgo
1895 - 1981
Nato a Trevi il 1° febbraio 1895, penultimo di
otto figli, consegue la maturità classica presso il Liceo
"Pontano-Sansi" di Spoleto.
È caporale di artiglieria nella Prima Guerra
Mondiale.
Laureatosi in medicina e chirurgia nell'Università di Roma, si evidenzia subito come straordinario talento chirurgico, aiuto negli Ospedali Riuniti di Roma con i massimi maestri Alessandri e Bastianelli. Riattratto dalla natia Umbria, vi si insedia vincendo il concorso di Primario Chirurgo - Direttore dell'Ospedale Civile di Spoleto. Sposa l'amata, assai più giovane, Anna della famiglia Profili.
1936. In partenza per la Spagna, ufficiale medico del Corpo di Spedizione italiano. Si accomiata dalla moglie Anna
Ma già nel 1936 è volontario in Spagna, col corpo di spedizione italiano nella guerra civile, dove acquista fama come ufficiale chirurgo, risanando un imponente numero di amici e nemici. Declinate offerte di stabilizzazione primariale a Madrid, torna in Patria facendo della Chirurgia spoletina un reparto di assoluta avanguardia, ma operando anche in più Ospedali dell'Umbria per collaborazione auspicata dai colleghi nei casi più complessi.
Spoleto 1940. Ha avviato il nuovo ospedale "San Matteo deegli Infermi". Mostra ad Aimone di Savoia e Irene di Gracia una sala chirurgica
A buona ragione, nel trentennale della morte, l'Amministrazione Comunale di Spoleto gli ha intitolato il piazzale e la via che, costeggiando l'Ospedale, sale al Collerisana. Una nuova formidabile esperienza di chirurgo di guerra lo porta a lungo sul fronte greco-albanese. Vero pioniere della chirurgia moderna, pratica la generale in senso vero e proprio, sperimentando e innovando in tutte le branche. La mitica figura professionale si accompagna a due altre, viscerali passioni. La coltivazione dei campi con l'allevamento zootecnico. L'amore per l'agricoltura e il benessere di quanti vi operano lo legheranno per sempre alle origini, assorbendo fino all'ultimo energie e risorse. E poi la dedizione alle arti, forte di una cultura vasta e profonda, soprattutto nella letteratura classica, ma altrettanto nella pittura e nella scultura dei secoli antichi come di quelli moderni. Su questo trittico della sua vita, semplice e straordinaria al tempo stesso, si spagne a Roma il 2 luglio 1981 e giace sul colle di Trevi, nel sepolcro di quella famiglia nella quale - con la sostanziosa tradizionalità dei nostri avi - ha nutrito affetti, memorie e speranze. Per gentile concessione Avv. Domenico Benedetti Valentini.
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