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Dopo quattro anni di inagibilità per i danni del terremoto, è stata riaperta al culto nel dicembre del 2001 Sorge al sommo del colle di Trevi e con la sua mole e l'elegante campanile completa e caratterizza il profilo dell’abitato. È intitolata al primo vescovo di Trevi,
patrono della città e del comune, che subì il martirio nell'anno 304. Il culto del santo patrono è stato sempre vivissimo a Trevi. Nel medioevo e nel rinascimento S. Emiliano si identificava con Trevi stessa, tanto che si diceva "di S. Emiliano" per indicare una cosa o un abitante di Trevi. La festa liturgica viene celebrata il 28 gennaio e la sera della vigilia si svolge "da sempre" la processione dell'Illuminata. Sicuramente una chiesa esisteva da tempi remoti, ma i resti più antichi che si possono ammirare (tre elegantissime absidi e parte della parete sud) risalgono al 12° secolo. Fu radicalmente trasformata e ampliata nella seconda metà del '400 e quasi completamente rifatta nella seconda metà dell'Ottocento su progetto dell'architetto Luca Carimini.
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Della costruzione rinascimentale rimangono il Portale con il suo timpano in altorilievo, parte della facciata e la porta tamponata sul lato est. La statuetta che la sovrasta è forse del 13° secolo. L'interno in bello stile neoclassico conserva affreschi del 16° secolo (abside minore e parete sud), altare della Trinità (1585), il magnifico Altare del Sacramento di Rocco da Vicenza (1521) con statue di Mattia di Gaspare da Como, statue lignee del Crocifisso e Cristo deposto (15° sec), due di S. Emiliano (15° e 18° sec.) e statua in travertino del Redentore di Cesare Aureli (1921). Oltre a varie tele, tra cui una deposizione del 17° sec. in sacrestia, meritano attenzione il cippo in cui furono rinvenute le spoglie del martire e la cantoria dell'organo su cui sono raffigurati vari episodi del martirio del santo titolare.
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Il campanile, soggetto a
danneggiamenti da fulmini, fu più volte ricostruito nei secoli. Abbattuto
per l'ultimo ampliamento della chiesa, si cominciò a ricostruire dalle
fondamenta nei primi anni del secolo, ma fu terminato solo nel 1926, dopo
l'interruzione dovuta alla prima guerra mondiale. Nel 16° secolo formavano la Perinsigne Collegiata numerosi canonici. Fu canonico a Trevi Ugo Boncompagni, poi assurto al soglio pontificio con il nome di Gregorio XIII, il riformatore del calendario ora in uso, detto appunto "gregoriano"(1583). |
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